Cerca
Logo
Cerca
+

Lamberto Sposini, i suoi legali querelano il medico Rai: "Ha causato l'invalidità permanente"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

L'indiscrezione era già trapelata lo scorso gennaio. Ora la conferma: i legali di Lamberto Sposini querelano il medico della Rai. Tutto ruota attorno alla triste vicenda dell'emorragia cerebrale che colpì il conduttore nell'aprile 2011, prima della trasmissione La Vita in diretta con Mara Venier. Il punto è che prima di arrivare in sala operatoria non tutto sarebbe stato fatto al meglio. Anzi, per gli avvocati di Sposini al medico di rete sarebbero imputabili gravi negligenze: non sarebbe stato in grado di diagnosticare la gravità di quanto stava accadendo. "Solo alla settima chiamata..." - I legali di Sposini parlano col sito Umbria24, e spiegano: "È di fondamentale importanza verificare come i medici interni dell'azienda si siano attivati e se abbiano usato la diligenza, la perizia e la prudenza dovuta, secondo scienza e coscienza”. Gli avvocati hanno esaminato tutte le telefonate effettuate al 118 quell'infausto pomeriggio, e hanno scoperto che i medici del pronto soccorso, inizialmente, chiesero solo il codice giallo: la richiesta di codice rosso arrivò solo alla settima telefonata. Gli avvocati sottolineano come l'assoluta urgenza sia emersa solo dopo le richieste dell'operatore del 118, solo quando - alla settima telefonata - il medico Rai aveva compreso la gravità della situazione. Insomma, secondo l'entourage del conduttore il dottore di Viale Mazzini sarebbe dovuto intervenire in modo più energico con il collega del 118. Diagnosi errate - La prima richiesta di intervento arriva alle 14.11, da parte di un privato. Quindi altre telefonate ma, come detto, solo alla settima chiamata il medico fornisce una diagnosi precisa: "E niente credo sia un infarto si deve sbrigare vi dovete...sbrigarvi c'è bava alla bocca quindi è pericolosissimo forse non mi sono spiegato è un infarto...è urgenza assoluta e sennò mi muore qua sotto le mani". Solo mezz'ora dopo il malore, dunque, il dottore si era reso contro dell'assoluta gravità della situazione, rettificando la sua prima diagnosi di congestione con quella di un infarto. Solo alla 15esima telefonata, delle 14.39, il dottore - a bordo dell'ambulanza - diagnosticava un "sospetto ictus". Accuse pesantissime - Secondo i legali di Sposini "tutto ciò ha comportato che il dott. Sposini sia stato finalmente trasportato presso una struttura ospedaliera tecnicamente in grado di intervenire per limitare le conseguenze della emorragia cerebrale con un ritardo assolutamente ingiustificabile. Il paradosso è che, nonostante l'insorgenza del malore sia avvenuta all'interno di uno stabile situato al centro di Roma e – soprattutto – dotato di un presidio sanitario, il dott. Sposini sarebbe stato meglio soccorso se l'evento lo avesse colpito per la strada". Dunque, per gli avvocati, la presenza del medico Rai non solo è stata imprecisa, ma anche dannosa per le condizioni del giornalista. Oggi Sposini è ancora in una lunga degenza riabilitativa. Per quanto le sue condizioni siano leggermente migliorate, difficilmente potrà tornare a presentare in televisione. Secondo i suoi legali, insomma, l'operato del medico ha causato "l'invalidità permanente e globale" del conduttore. Delle accuse pesantissime.

Dai blog