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"Pio Bova", svolta mistica di Raoul dopo il divorzio

Ignazio Stagno
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«T'amo, pio Bova», urlano le ragazzine nello stupendo scenario del centro storico di Bisceglie, in Puglia, dove Raoul Bova sta girando il film La scelta, diretto da Michele Placido e ispirato a L'innesto, una commedia di Pirandello. L'attore romano, 43 anni, ha infatti avuto una sorta di svolta mistica, a seguito delle travagliate vicende sentimentali dell'ultimo anno. Dopo la separazione dalla moglie Chiara Giordano (da cui ha avuto due figli) dopo una storia d'amore durata sedici anni , ha riscoperto l'importanza della fede, al punto da sostenere: «Credo in Dio e sento che qualcuno mi ha voluto aiutare e mi ha fatto fare un percorso di crescita». Nel film che lo vede protagonista, peraltro, interpreta la parte di un uomo che fa una scelta anti-abortista, decidendo di tenere il figlio della moglie nato da uno stupro, in nome di una motivazione legata alla sacralità della vita. Una scelta coraggiosa non riconducibile soltanto al libero arbitrio umano. Negli altri tre film in cui Bova è impegnato in questo periodo (Fratelli unici, Torno indietro e cambio la mia vita! e Scusate se esisto), oltre alla responsabilità del singolo, ha infatti un grande peso la dimensione dell'imponderabile e dell'irrazionale (caso, destino o intervento miracoloso). È proprio questa forza superiore ad aiutare, di volta in volta, il protagonista a superare situazioni difficili, soprattutto nel rapporto di coppia. Trapela qui il vissuto di Bova, alle prese di recente con una crisi personale, che però significa crescita. «È stato un momento complicato sia psicologicamente che fisicamente», dice l'attore, «ma allo stesso tempo ho avuto l'occasione di fare, nella fase più drammatica, quattro film». Di cui La scelta rappresenta, a suo dire, «la tappa più alta e più importante dal punto di vista artistico». E di sicuro la più carica di pietas, a livello sia umano che religioso. di Gianluca Veneziani

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