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Montalbano, la fiction potrebbe dire addio alla Sicilia e trasferirsi in Puglia

Francesco Rigoni
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Montalbano pronto a trasferirsi in Puglia? Pare proprio di sì, e la casa del commissario da Marinella potrebbe traslocare a Otranto. Il braccio di ferro del produttore della serie Carlo Degli Esposti - ex Lotta Continua, nome in codice Papalla - con la regione Sicilia potrebbe portare, a malincuore, allo spostamento del set. "Non mi hanno dato un euro per la produzione di Montalbano" - spiega Degli Esposti, intervistato da Repubblica - "qualche anno fa un ente del turismo promise di pagare gli alberghi. Beh: saldò solo la prima tranche e non mi dissero di non aver pagato la seconda. È stato l'unico decreto ingiuntivo ricevuto nella mia vita. Basta. L'assessore Tranchida venne sul set del Giovane Montalbano, con giornalisti a seguito, promettendo un contributo di 800mila euro e non si è più fatto trovare. La Puglia mi fa ponti d'oro. Certo che mi dispiacerebbe lasciare la Sicilia, ma non si può continuare così. Il sindaco di Noto insieme a Fabio Granata, grande amico di Camilleri, mi chiede di non andare, pensano di fare anche un museo della fiction di Montalbano, ma in questi anni nessuno ha collaborato. Il successo inglese di Montalbano ha portato Ryan Air a comprare tutti gli slot di Comiso per portare i turisti a Ragusa. La serie ha portato la bellezza della Sicilia nel mondo, possibile che la Regione non abbia mai contribuito in tutti questi anni?". Lo scrittore - Anche lo scrittore Andrea Camilleri, dalle cui opere è tratta la fortunata serie tv, è critico: "Io non c'entro niente con la produzione del Montalbano televisivo ma non posso non essere d'accordo con il produttore Carlo Degli Esposti perché la Sicilia non ha mosso un dito malgrado il ritorno economico e turistico che la serie ha portato". Vista la minaccia concreta, i comuni del Ragusano sono pronti a tassarsi per non fare scappare Montalbano. Le contromisure e il lapsus - Il commissario straordinario della provincia di Ragusa Carmela Floreno ha presieduto l'assemblea dei soci della Film Commission Ragusa per discutere delle iniziative da mettere in campo a favore della fiction che ha fatto le fortune turistiche del territorio. Per evitare il peggio, i sindaci della provincia di Ragusa si riuniranno per definire una proposta unitaria da sottoporre alla casa produttrice, non trascurando l'ipotesi proposta del Comune di Ragusa di destinare parte della tassa di soggiorno alla produzione della fiction. Il commissario Floreno ha esortato gli amministratori locali a "mettere in campo azioni incisive per bloccare il trasferimento in Puglia". È stato deciso di avviare un dialogo con la Regione "affinché si possa avere un confronto franco con il produttore Piero Degli Esposti, partendo da basi solide e convincenti". Un lapsus, il produttore si chiama Carlo "ma anche il fatto che dopo vent'anni sbaglino il mio nome", ironizza Degli Esposti, "fa capire bene quale sia l'attenzione nei miei confronti". Il Giovane Montalbano - Intanto proprio nel ragusano sono iniziate le riprese della seconda serie del Giovane Montalbano con Michele Riondino. Il primo ciak a Scicli, ai piedi delle grotte di Chiafura, con la chiesa di San Bartolomeo sullo sfondo. La troupe della Palomar resterà in provincia di Ragusa fino a gennaio per girare i sei episodi. Ma le nuove avventure di Montalbano con Luca Zingaretti (campione d'ascolto in questi giorni anche con l'ennesima replica) potrebbero avere panorami diversi, il commissario - fa capire Degli Esposti - potrebbe farsi le sue nuotate mattutine in acque pugliesi. La replica del renziano - "Sarebbe veramente singolare se una produzione di eccellenza del servizio pubblico italiano come il Commissario Montalbano, esportata in tutto il mondo, venisse taroccata con l'ambientazione in un territorio diverso dalla Sicilia. E' opportuno che la Rai chiarisca e intervenga". Lo dice il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. "Forse la Rai e la Palomar - spiega Anzaldi – dovrebbero chiedere ad Andrea Camilleri, inventore delle avventure del commissario, e alla casa editrice Sellerio, cosa ne pensino del possibile spostamento della produzione televisiva in Puglia. Dopo i casi di italian sounding, con i prodotti enogastronomici di eccellenza del nostro Paese taroccati all'estero, siamo ora a una sorta di sicilian sounding? Sembra che la casa di produzione abbia chiesto sovvenzioni economiche agli enti locali e si parla addirittura della possibile richieste di ulteriori tasse ai cittadini, per far rimanere le riprese a Ragusa. Sarebbe grave se una cattiva gestione di questa vicenda finisse per danneggiare, anche economicamente, uno dei prodotti di punta del servizio pubblico, fiore all'occhiello anche nella distribuzione a livello internazionale". "Sembra una guerra tra ricchi - aggiunge Anzaldi - da una parte un territorio come la regione autonoma siciliana, famosa per gli sprechi come quello dello scandalo Giacchetto, dall'altra una societa' di produzione televisiva che ha la fortuna e la capacita' di essere presente negli appalti del servizio pubblico e gestisce il suo prodotto di punta, come ha dichiarato il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta in audizione in Vigilanza. Nel mezzo c'e' la correttezza dovuta agli spettatori". "Mi dispiace per la Sicilia" - "Sappiamo tutti che i turisti arrivati in Sicilia dal resto dell'Italia e dall'estero si sono moltiplicati quando gli episodi di Montalbano sono andati in onda sulla Rai e negli altri paesi come di recente in Gran Bretagna.- ha aggiunto Andrea Camilleri - Sia chiaro tutto questo non mi riguarda direttamente. Io non ho nessun interesse con la produzione di Carlo Degli Esposti ma quello che e' giusto e' giusto. E' corretto che il produttore lanci un appello indicando un ' altra regione del nostro meridione che si e' detta disponibile ad ospitare le riprese. A me naturalmente dispiace solo per la Sicilia, nel senso del suo governo, che potrebbe perdere un appuntamento importante".

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