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La confessione di un'autrice di siti porno live: "Scrivevo messaggi hot al posto delle modelle vogliose"

Francesco Rigoni
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Penserete che passare un giorno circondati da immagini di uomini e donne sexy indaffarati a scopare aiuti il matrimonio. E' il motivo per cui la gente segue il porno: mettere un po' di pepe in camera da letto. Non è stato il caso della donna che si è confessata a Dagospia. E' una scrittrice, ma, vivendo nella periferia della Florida, ha dovuto cercare un lavoro full-time, uno qualsiasi che includesse le parole “scrivere” o “editing”. Gli inizi - Ho iniziato così, innocentemente. Mi sono presentata a un colloquio come "Email Marketing Copywriter", presso un moderno palazzo di quattro piani. Mentre ero in sala d'attesa, mi sembrava già strano che invece di riviste tipo Forbes o Business Week, ci fossero quelle in stile Maxim. La riunione - Sono stata convocata nella sala riunioni dove ho incontrato manager e delegati della azienda. La domanda non me l'aspettavo: «Cosa pensa dell'intrattenimento per adulti?». Ho immaginato che la risposta giusta fosse: «Mi piace». Guardo ogni tanto il porno, preferendo le parodie ai filmati hardcore, e mio marito ha un abbonamento a Playboy, ma questo è tutto. Alla fine del colloquio ho capito che il lavoro per cui mi ero candidata era un sito di sesso amatoriale con webcam dal vivo. Davvero c'era bisogno di autori di testi per una cosa simile? Alla fine ho accettato il lavoro, un assegno serve, se devi pagare le bollette a fine mese. Ottimo inizio - All'inizio è stato divertente. Non scrivevo materiale troppo esplicito, ma usavo senso dell'umorismo e giochi di parole. Mio marito era felice di dire agli amici che lavoravo nell'ambiente del porno ed era pieno di aspettative quando venne al party dell'azienda. I suoi amici sarebbe rimasti delusi nell'apprendere che alla festa non c'erano pornostar, ma solo normali impiegati che bevevano birra economica. In ufficio eravamo uguali a qualsiasi altro impiegato, con la differenza che noi eravamo autorizzati ad essere circondati da donne nude. Messaggi e sesso - Mi dispiaceva per gli uomini che frequentavano il sito. Molti di loro erano convinti che le ragazze sullo schermo provassero un qualche sentimento per loro. Ricevevo i loro messaggi innamorati quando inviavo la scritta "I'm live now". Altri invece scrivevano messaggi vili, o declinavano in mille modi il termine “puttana”. E poi arrivava il momento del sesso: ragazze da sole, ragazze con ragazze, ragazze con ragazzi, ragazzi da soli, tanti giocattoli, tanta masturbazione, molto fetish. Curiosità - Ho scoperto cose bizzarre tipo che gli uomini si eccitavano molto con le donne incinta e con una nostra modella nata senza una parte della mano e della gamba. E' impressionante la roba che queste ragazze si infilano nel corpo. Mio marito mi chiese se mi dispiaceva che ficcasse il naso sul sito, giusto per capire come me la stavo cavando. Non ci trovavo niente di strano, anzi poteva darmi il suo parere. E' andata a finire che ha esaurito i soldi sulla carta di credito a forza di fare sesso on line e mi ha anche chiesto di essere rimborsato. Insisteva che non era entrato nella stanza di nessuna pornostar, ma la cronologia del sito diceva tutt'altro. Passata la voglia - Più guardavo questo tripudio di genitali, giorno dopo giorno, otto ore al giorno, più i peni e le vagine mi sembravano una cosa ridicola. Il sesso non era più sexy, nemmeno quando tornavo a casa da mio marito. Dopo aver scritto centinaia di testi da parte di bellissime e nudissime donne che tentavano e invitavano gli uomini con ogni oscenità possibile, l'ultima cosa che volevo fare era ripetere la stessa cosa nel mio letto. Dimissioni e divorzio - Ho lasciato il mio lavoro. Non ero più attratta sessualmente da mio marito. Non facevo più autoerotismo, né mi interessavano altri uomini. Nessuna pulsione sessuale. Ho divorziato, mettendo fine a una relazione durata dieci anni. Voltato pagina - Ora ho una relazione felice, felice anche sessualmente, e l'intimità altrui non fa più parte del mio mestiere. Non ho più bisogno di scervellarmi a trovare eccitanti sinonimi di "tette" e posso dire alla gente che lavoro faccio senza vergognarmene.

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