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Feltri demolisce il futuro degli omosessuali: "Provate pure l'ebbrezza, non sapete cosa vi aspetta"

Vittorio Feltri

Eliana Giusto
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"A me personalmente non importa se due uomini o due donne intendano sposarsi. Che male c'è?", scrive Vittorio Feltri sul Giornale. Piuttosto, continua, "mi domando come sia possibile che una coppia" "trasgressiva per definizione, desideri ufficializzare il proprio amore attraverso un atto pubblico", "evidentemente, i gay che puntano al matrimonio non sanno a cosa vanno incontro". Nozze gay - Gli etero, spiega Feltri, si sposano sempre meno perché sono "consapevoli che il maggior pericolo cui vanno incontro è quello di divorziare presto", "quando la passione cala o si azzera". E "se ciò accade tra un ragazzo e una ragazza, perché non dovrebbe succedere tra due soggetti del medesimo sesso?". Ragiona Feltri: "Perché dovrei negare agli omo di fare la stessa esperienza? Lasciamo che i gay si coniughino se non altro per verificare come si comporteranno allorché divorzieranno". Alla fine, profetizza Feltri, "il desiderio di unirsi legalmente, come è calato paurosamente tra noi etero, calerà anche tra gli omo" e "arriveremo alla normalizzazione".  Adozioni - Seconda questione: le adozioni. "I conservatori non considerano che le peggiori sciagure si registrano proprio (a cominciare dalla pedofilia) nelle suddette famiglie tradizionali. Non solo. Ma essi non valutano che è meglio per un fanciullo campare con due signore che non in orfanotrofio". Insomma, conclude Feltri: "Cerchiamo di superare i pregiudizi", "gli omosessuali non sono figli di nessuno, ma nascono nelle lodate famiglie ortodosse e non ne è mai venuto al mondo uno in un nucleo di gay".

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