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Antonello Venditti massacra i romani: "Ecco cosa siete veramente"

Alessandra Menzani
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Nel libro Nella Notte di Roma, in uscita con Rizzoli, il cantautore romano Antonello Venditti si sfoga a sorpresa contro la sua città e i suoi concittadini. Tanta bellezza di Roma, dice, "ha allattato e reso spavaldo" il romano, "ma non orgoglioso. L'orgoglio è impegnativo, va difeso. L'orgoglio è per chi pensa di essere fatto per quel mestiere, per quella maglia, per quella città, e che lavorare, giocare, vivere lì sia un onore. Il romano, però, non pensa di essere fatto per Roma, ma che Roma sia fatta per lui". Venditti elenca i difetti dei romani. I loro peccati. Si sofferma sulla Purezza: "Nella fisiologia romana" è un'aberrazione. "Il vizio è l'ordine, la regola... ha invaso ogni strato". E poi "Mafia Capitale, primarie taroccate e non credibili del cosiddetto Pd. Ecco perché, qualche settimana fa, non sono andato a votare a quelle di Roma: votare per chi, votare perché?, non voglio essere usato per legittimare qualcosa che trovo illegittimo".  Secondo il cantautore, che ha come punto di riferimento Berlinguer, oggi a Roma mancano i "Padri". "Adesso", spiega, "però c'è un'altra Storia in corso: quella dell'Italia toscanizzata, dei patti del Nazareno, del partito della nazione, l'Italia di Renzi e Verdini. E Roma scivola in subordine. Quando un corpo collassa la prima cosa a spostarsi è il baricentro". E poi l'Invidia "di cui gli imperatori di Roma continuano a far le spese, da Cesare a Totti". 

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