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Mara Venier: "Torno in tv ma sono una colf mancata"

Eliana Giusto
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Mara Venier di fare televisione non ci pensava più. Dopo tante gioie, successi, ma anche delusioni profonde, si era data pace. Poi è arrivata la chiamata a cui non si può dire di no. Così la conduttrice veneziana, romana d' adozione, 66 anni, ex signora della domenica Rai, tornerà sul piccolo schermo, a settembre su Canale 5 nella nuova edizione di Tu si que vales. La chiamiamo. «Mi telefoni sul numero domenicano», dice Mara a Libero dal suo buen retiro dei Caraibi, dove passa molte settimane all'anno, con suo marito Nicola Carraro, produttore cinematografico. Affabile come sempre, risponde con voce trafelata. Mara, che ore sono da lei? «Le nove del mattino. Sono già in palestra, Nicola è al golf. Sono qui dal 15 luglio. Torno il 20 agosto, il 28 proseguono le registrazioni del programma, prodotto da Maria De Filippi. Nicola resta qui. Dovevo tornare a settembre, avevo già il biglietto fatto, poi è arrivata la chiamata di Maria». Infatti aveva annunciato il ritiro dalla tv. Ci ha ripensato come Federica Pellegrini? «(Ride). Ma no, non avevo detto così. Avevo spiegato che, dopo avere fatto tanto e avuto più di quello che avrei mai immaginato professionalmente, non avevo più smanie, aspettavo la proposta giusta, ero tranquilla, appagata. Ma sono contenta di tornare nel programma del sabato sera di Canale 5: c'è un gruppo che amo, un programma che mi diverte. Me lo diceva Renzo pochi giorni fa». Arbore? «Sì. Mi ha detto: "Sono felice che torni a Tu si que vales, trovo che sia un dei programmi più belli degli ultimi anni». E detto da lui...! «Quando mi ha chiamato l'entourage di Maria, ho subito cambiato i biglietti aerei». Ma è vero che lei e Costanzo "scipperete" la domenica pomeriggio Mediaset a Barbara D'Urso come scrive il settimanale Oggi? «È una notizia di cui non so nulla». Ha mai pensato di vivere tutto l'anno a Santo Domingo? «Nicola vorrebbe, ma non potrei. Sono troppo legata all'Italia, a Roma». Anche la Roma di oggi? Cosa ne pensa? «Ho letto l'intervista a Carlo Verdone e sono d'accordo con lui su tutto. Oggi non mi piace. Non penso sia tutta colpa di Virginia Raggi, ma sicuramente è degradata come non mai. Mai vista così sporca e abbonata. Senza regole, l'anarchia totale». Cosa fa tutto il giorno a Santo Domingo? «Abbiamo comprato a Casa De Campo, vicino a La Romana. Ci sono intorno campi da golf, ville pazzesche, c'è anche Jennifer Lopez. Siamo blindati, per entrare qui serve il passaporto. Ho tanti amici italiani. Faccio una vita normale, ma stacco da tutto». È vero che è ossessionata dalle pulizie di casa? «Guardi, io sono una domestica mancata. Mi realizzo e sono felice quando cucino per gli amici. La mia soddisfazione più grande è pulire casa e vedere i miei vetri lindi e belli. Guai se mio marito fa cadere la cenere sul divano: già, fuma ancora, non sono riuscita a farlo smettere! Sono maniaca dell'igiene». È più ossessionata dalla pulizia o dalle foto che condivide sui social? «Dalla pulizia. Instagram è un divertimento. Ormai ho 865.000 followers. Non comprati, eh. Siamo ormai un gruppo, una famiglia. Conosco i problemi delle persone che mi seguono: per esempio, Marinella è stata operata e l'abbiamo sostenuta tutti. C'è Renza dalla Sicilia, Bettina da Milano. Ad alcuni ho dato il numero e ci whatsappiamo. Li ho invitati a cena da me a Milano». Mai sentita una cosa così. «Giuro. Poi ci sono anche quelli che provocano. Prima rispondevo a tutti, ora li blocco». Alcuni vip come la moglie di Bonolis o Briatore sono insultati perché mostrano momenti di ricchezza, vacanze di lusso. C' è tanta invidia sociale, secondo lei? «Una volta avevo pubblicato una foto in cui ero in barca, in Sardegna, e sono stata massacrata. Ho capito che alcune foto è meglio non metterle. Ci sono persone che non aspettano altro che attaccarti. Alcuni profili, poi, sono gestiti da società che pagano le persone per insultare la gente, evidentemente c'è qualcuno che vuole colpire questa o quella persona. Sonia Bruganelli, la moglie di Bonolis, non fa nulla di male, ognuno è libero di fare quello che vuole con i soldi che si è guadagnato. Io sono amata dalle persone normali perché sono una di loro». Infatti, quando è per strada, non nega mai una foto. Non perde mai la pazienza? «Ci sono personaggi che si rifiutano di fare le foto coi fan, non mi chieda i nomi. Penso che del successo si debba ringraziare il pubblico, senza di loro non ci saremmo. Solo una volta nella mia vita ho rifiutato una foto». Quando? «È stato al funerale di Paolo Limiti. Per me è stato un giorno drammatico. Sono uscita in lacrime e c'era uno che mi ossessionava per un selfie. Ero dietro al feretro, piangevo, e lui mi si avvicina di nuovo. Voleva cazzeggiare a un funerale. Gli ho preso il telefono e glielo ho quasi buttato a terra». Perché è tanto amata? «Penso di essere vera, nel bene e nel male. Non ho mai adulato nessuno per lavorare». Cosa pensa della vicenda Giletti? «Mi spiace per la chiusura de L' Arena. È nata con me, sa? Era la mia Domenica In che presentavo con Limiti. L'Arena dovevo condurla io. Poi quando abbiamo fatto le riunioni ho capito che sarebbe stata perfetta per Massimo: era la parte più giornalistica, io mi concentravo sull'intrattenimento e le interviste ai personaggi». Anche lei fu estromessa dalla Rai. «Conducevo la Vita in diretta con alti ascolti sia con Lamberto Sposini che poi con Liorni. Mi viene tolta per fare posto ad altri. Ma non ho mai fatto la martire, non amo le polemiche. Fu un dolore ma poi arrivò la proposta di Maria a Canale 5. Le dirò: nessuno mi ha sostenuta, nessuno ha speso una parola per me, nessuno che domandava alla Rai: perché la Venier è stata sostituita anche se andava bene?». Perché? «Anni dopo l'ho capito benissimo, a quelli che sono venuti dopo di me non è andata poi molto bene. Ma io non ne faccio una malattia. La mia forza è che per me il lavoro è complementare: ho una vita piena di cose belle». Un sogno professionale? «Adesso mi diverto molto nella moda, con Luisa Viola disegno vestiti, andrò in Cina a cercare nuovi tessuti, un sogno lo sto già realizzando». Anni fa Silvio Berlusconi la voleva candidare come sindaco di Venezia, alla politica ci pensa mai? «Me l'hanno richiesto, da destra a sinistra. Credo che la politica sia una cosa seria, se mi candidassi io non lo sarebbe. Non fa per me: sono troppo diretta e schietta, in politica occorre mediare. Fare il sindaco è difficile, poi: devi essere un buon amministratore se no dopo tre mesi ti arriva un avviso di garanzia». E un nuovo libro dopo Amori della zia? «Me lo chiedono. Se lo facessi, se avessi il coraggio, farei una cosa tipo Dieci piccoli infami di Selvaggia Lucarelli. Mi toglierei tanti di quei sassolini dalle scarpe, che mi toglierò solo con un libro: tutto inizia quando mi trasferisco a Roma da Mestre, all'inizio degli anni Settanta». Un nome. «Non è tanto quello o quell'altro nome, ma situazioni di vita, amorose e professionali. Non ho rancori con chi mi ha fatto del male, con l'età, l'unica cosa che faccio è allontanarle dalla mia vita. Mi hai ferito? Per me non esisti più». di Alessandra Menzani

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