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Marcello Veneziani contro Giorgio Napolitano: "Dopo aborti e inciuci, critica questa legge elettorale?"

Andrea Tempestini
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"Infine, mi sposto a Palazzo Madama e trovo l'ex regnante Giorgio Napolitano che spara contro questa legge votata a colpi di fiducia, quando lui al Quirinale ha fatto passare aborti di leggi, elettorali e no, a colpi di fiducia, inciuci e forzature", scrive Marcello Veneziani su Il Tempo parlando di Rosatellum e riferendosi all'ex capo dello Stato. C'è proprio Re Giorgio nel mirino. Veneziani, dunque, critica la riforma, ricorda gli attacchi degli avversari al testo e boccia come ridicolo il paragone col Ventennio fascista. Per approfondire leggi anche: Napolitano, volano stracci con Mattarella Infine, torna a Napolitano. "In tutto questo teatrino, il vegliardo presidente emerito, al secolo Napolitano, avendo già dato abbastanza, anzi troppo, avrebbe potuto volare alto, astenersi dal prendere posizione, non rientrare in gioco. E invece no perché ha smesso di dare lui le carte e a far da regista ai governi. Epperciò s'intigna". Si passa poi all'attacco finale: "Napolitano è in politica da millenni, dai tempi della guerra mondiale, si è fatto già la rivolta d'Ungheria, poi i carri armati di Praga, sempre dalla parte del Regime, ha visto tutto il Pci minuto per minuto, poi s'è fatto il Muro di Berlino da ambo i lati, e la sua caduta". Quindi, dopo aver ripercorso gli ultimi anni della carriera politica del "Sovrano", Veneziani si augura: "Possiamo auspicare che finalmente si riposi? Ma lui, per carità, non è il problema, è solo il babà sulla torta della politica. Una torta a sette piani, come i rotoli di carta igienica. Un paragone che rende l'idea...". Touché.

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