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Alessandro Sallusti: "Beppe Sala indagato? Napolitano e Renzi raccontino come stanno le cose"

Andrea Tempestini
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Fioccano indagini e processi sui sindaci italiani: Virginia Raggi a Roma per l'accusa di falso; Chiara Appendino a Torino per la vittima in piazza San Carlo; l'altro grillino Filippo Nogarin a Livorno per omicidio colposo per i morti dell'alluvione; infine Beppe Sala a Milano, rinviato a giudizio con l'accusa di aver retrodatato di qualche giorno il contratto per il verde dell'area Expo, vicenda che risale all'epoca in cui era a capo dell'ente. Leggi anche: "Penoso". Napolitano senza vergogna, chi insulta E su questa ondata giudiziaria, si esprime Alessandro Sallusti, che chiede: "Non facciamo di tutta l'erba un fascio e soprattutto - e vengo al punto - non permettiamo ai grillini di usare come scudo alle proprie malefatte il sindaco di Milano". Il direttore de Il Giornale sottolinea: "Loro (i grillini, ndr) sono nei guai giudiziari per non aver fatto ciò che dovevano". Sala, al contrario, "andrà a processo, a mio avviso ingiustamente, per aver fatto ciò che tutta Italia gli chiedeva di fare, cioè garantire l'apertura regolare di Expo ed evitare al pianeta una figuraccia planetaria". Sallusti, poi, specifica: "Quando dico che 'tutta Italia' chiedeva a Sala di fare presto con Expo non intendo soltanto i cittadini". E qui si passa all'attacco: "Intendo - e lo dico a ragion veduta - l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'allora premier Matteo Renzi e l'allora capo della procura di Milano Edmondo Bruti Liberati. Gente che se avesse un minimo senso di riconoscenza e di onestà intellettuale oggi dovrebbe uscire allo scoperto per raccontare come andarono le cose - anche dietro le quinte - e non lasciare il sindaco eletto dai milanesi solo davanti al più stupido e inutile dei plotoni di esecuzione giudiziari".

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