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Giancarlo Tulliani verso il rinvio a giudizio? Se ne sta tranquillo in casa a Dubai

Andrea Tempestini
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Il cognato, intanto, è al sicuro e col mare caldo davanti. Giancarlo Tulliani, ricercato su mandato internazionale per riciclaggio, aspetta infatti a piede libero la risposta alla richiesta di estradizione presentata dai magistrati di Roma. L'ex proprietario della casa di Montecarlo (accusato di riciclaggio come il padre Sergio, la sorella Elisabetta e Gianfranco Fini) si limita a lasciare il proprio passaporto nelle mani dell'autorità giudiziaria degli Emirati Arabi, misura necessaria per evitare che se la dia a gambe levate. Leggi anche: Così Tulliani ha fatto arrestare il giornalista di Giletti Come ha fatto quando ha fiutato odore di manette, “Tulliani cognato” è rimasto mimetizzato e in latitanza per sette mesi a Dubai, prima di farsi fotografare in compagnia della fidanzata. A spasso, indisturbato, fra ristoranti e centri commerciali. Scappato dall'Italia (da Roma) è però riuscito a farsi arrestare a novembre scorso. Un colpo clamoroso: si è spontaneamente presentato davanti a due poliziotti dell'aeroporto di Dubai per denunciare come stalker due cronisti del programma di Giletti Non è l'Arena che lo stavano seguendo. Senza badare al dettaglio, il mandato di cattura internazionale a suo carico, è andato a protestare. Indispettito. A quel punto, controllando i documenti suoi e dei giornalisti, i poliziotti arabi non hanno potuto fare a meno di notare che quello che avevano davanti era un ricercato. Adesso resta da vedere come finirà la richiesta di estradizione. Fra Italia ed Emirati esiste un pretrattato che il nostro Paese aveva sottoscritto nel 2015, ma che richiedeva dei correttivi poiché nello stato sul Golfo è in vigore la pena di morte e dunque servirebbe la garanzia di una commutazione della pena capitale in pena detentiva per detenuti da estradare verso il Paese mediorientale. Il giudice di Dubai ha in un primo momento confermato l'arresto per due mesi, un tempo considerato sufficiente per esaminare la richiesta arrivata dalle toghe romane: il termine scadeva a inizio gennaio. Se non fosse che il ricercato ha chiesto e ottenuto di essere liberato dietro cauzione. L'istanza è stata presentata dal suo avvocato, Nicola Madia, e oltre al pagamento di una somma di denaro, prevede il trattenimento del passaporto. Non potrà scappare il cognato di Fini, probabilmente. Intanto Giancarlo, che adesso ha scaricato anche la compagna Elisabetta, ha potuto trascorrere il suo Natale a Dubai senza dover patire dietro alle inferriate di una cella. E chissà non accada lo stesso per la prossima Pasqua e chissà per quanto ancora. Alla faccia del mandato e del processo.

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