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Matteo Salvini, il vergognoso attacco di Alan friedman per conto di Massimo D'Alema

Matteo Legnani
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"Intellettualmente disonesto e poco informato". Così Alan Friedman, su La Stampa, definisce il leader della Lega Matteo Salvini. Per la volontà di introdurre dazi doganali e per la pretesa di risolvere tutte le magagne del fisco italiano con una flat tax al 15%. E ancora, "imitatore di Donald trump, bravo a imitarne la faccia scura e la voce possente quando parla degli immigrati e dei musulmani". E "ottimo ospite dei talk show che si becca gli applausi quando critica la Fornero e l'Europa" ma "poco esperto di tematiche economiche". Anche double face, Salvini: "Mi colpì molto come a telecamere accese fosse incendiario, a telecamere spente deciso ma pacato". Insomma, una paginata di fango contro il leader leghista che neanche il sinistro più sinistro. Arriva, Friedman, persino a solidarizzare con Massimo D'Alema (questo non lo farebbe nemmeno il sinistro più sinistro), ricordando l'episodio del 1999 quando l'allora 26enne Salvini "fu denunciato e condannato a 30 giorni per aver lanciato delle uova contro il premier Massimo D'Alema. Povero D'Alema". Leggi anche: Friedman-Sgarbi, rissa clamorosa a "Piazza pulita" per una una frase sulla Boschi

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