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Silvio Berlusconi, Federica Zanella è l'ultima amazzone del Cav in tacco 12 e laurea il Lettere classiche

Matteo Legnani
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C' è un senso di spaesamento quasi romanzesco per chi, in questi tempi elettorali, osserva Federica Zanella -amazzone in tacco 12 del nuovo corso berlusconiano- zampettare come candidata armata di sorrisi e borsa Gucci nelle periferie milanesi, nel truce Collegio 4 dove, per prassi, la buona borghesia fatica a metter piede. Lo spaesamento sta nel fatto che Zanella, classe '71, il «volto nuovo» su cui punta Silvio, donna -come si diceva anni fa di Sandra Mastella- «d' irreparabile bellezza» dal di fuori, di prim' acchitto, pare appena uscita da una puntata di Beautiful: abiti firmati, auto sportive da single in carriera, diving invernali in mete esotiche, e tutto l' apparato ye-ye. Per l' osservatore disattento, a guardarla, il primo pensiero che saetta è: «Daje, Silvio, siamo alle solite». Ma, in realtà, la Chicca è tutt' altro che vaporosa. Premetto: sono di parte, ne parlo con cognizione di causa. La conosco da compagno di liceo classico al Maffei di Verona, stessa sezione, la "E", dove notoriamente si ammassavano gli sfigati e i reietti dato che i figli di papà scintillavano nelle sezioni alte. In quegli austeri corridoi, con treccine e zainetto alla Candy Candy, la Chicca trottava come rappresentante di classe dotata di un tenero eloquio a mitraglia (che oggi ha perfezionato). Era abbastanza devota, nel tempo libero si dedicava alla beneficenza della Ronda di carità; e, successivamente, al giornalismo, inviata per una pirotecnica trasmissione di satira sportiva Gran Torcolada di Roberto Puliero, una sorta di Crozza veronese che spopolava ai tempi dello scudetto dell' Hellas. Calcio e risate. Non diresti mai che è un' archeologa, laureata in Lettere antiche, con una spiccata propensione per la letteratura di Montale e Leopardi e i film romantici della Hollywood in biancoenero; e che, inoltre, è talmente portata al sociale che, per la sua cocciuta attività contro il cyberbullismo, Mattarella l' ha nominata Cavaliere della Repubblica. Per tornare a bomba. Ho perso di vista la ragazza negli anni ruggenti in cui il Triveneto sbuffava come "locomotiva d' Italia", la Lega e il Berlusca erano nel grembo di Giove, e la politica viaggiava su consolidati binari Dc, rumoriani. Zanella, figlia di genitori separati, di un agente di commercio e di un architetto che aveva cambiato vita troppo presto, si è sempre arrangiata pagandosi gli studi vendendo pubblicità e respirando aria di redazione, soprattutto sportiva, nel maggior numero di testate possibili, TeleArena, TeleNuovo, Rtl 102.5, Milan Channel. E alla tv della Snai, quella delle scomesse. Lì la notò Carlo Pellegatti, il giornalista Mediaset consustanziale al Milan, ed ecco il passaggio della Chicca a TeleLombardia. Ed è alla tv di Sandro Parenzo, che l' ho ritrovata, vestita Armani, palestrata, allenatissima (ha corso due volte la maratona di New York) e abbronzata come un Comanche. Per quasi dieci anni è stata la prima inviata sportiva italiana. In video, da queste parti, ancora se la ricordano, sia per stacco di coscia che per competenza tecnica ai limiti della tigna. Nel 2010, quando Silvio la candidò quasi pro-forma alle Regionali, Zanella prese 2500 voti in venti giorni solo presentandosi allo stadio. Torno alla sua tigna ai limiti dell' umano: ci si può aprire un dibattito. È sempre stata cocciuta come un musso, un asino, l' esatto contrario del nostro proverbio maschilissistissimo «Che la piasa, che la tasa e che la staga in casa» (la donna deve piacere, tacere e stare a casa). Forse questo le servirà. Leggi anche: Berlusconi e una donna premier, la rivelazione del Cav Ha mollato questo nostro mestieraccio nel 2008, per dedicarsi prima alle pubbliche relazioni dove ha lavorato anche per Klaus Davi; e poi a quella politica -ovviamente berlusconiana- che l' aveva conquistata mentre lavorava nello staff di Gianni Pilo nel '96. Precipitata dalla Presidenza del Corecom, il Comitato Regionale per le Comunicazioni, la signora s' è dedicata a tematiche pesanti: sicurezza, immigrazione, violenza sulle donne e sui bambini. Ha aperto il primo sportello in Europa sulla «Web reputation, per rimuovere le fattispecie lesive». Sempre in tacco 12 e outfit griffato. Conoscendola, la Chicca vorrebbe che ne elencassi i successi nel sociale e nelle politiche di territorio, cosa che mi guarderò bene dal fare. Quando ho saputo della sua candidatura mi sono venuti i brividi come all' interrogazione di greco. Ma, onestamente, con quello che candidano in giro, potrebbe perfino fare bene... di Francesco Specchia

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