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Claudio Lippi bombarda la Rai: "Mi chiama e poi mi snobba. E Domenica In..."

Andrea Tempestini
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Wikipedia dice di lui: cantante, produttore e conduttore televisivo. Ma Claudio Lippi è molto di più: oggi, dopo 50 anni di carriera, conduce un programma su Radio 2, fa parte della famiglia di Tale e Quale Show ed è ospite fisso di Domenica In. Soprattutto, è un uomo che non conosce l'ipocrisia. Claudio, cosa pensa degli ascolti così incerti della domenica pomeriggio su Rai1? «Il mio non è un ruolo consono a un'esperienza televisiva di 53 anni. Sono un professionista, ma non investo idee in Domenica In (perché non sono richieste): faccio l'ospite, mi informo sugli argomenti e, solo su invito, esprimo un parere. La considero un'esperienza in più che non toglie e non aggiunge alla mia carriera fondata sul rispetto per il pubblico». La paragona alle sue altre domeniche televisive? «La Buona Domenica di Maurizio Costanzo su Canale 5 era una situazione del tutto diversa: la sentivo come la mia Buona Domenica, ognuno di noi era protagonista (Lopez, Barale, Papi... ) e aveva un ruolo preciso. Oggi, invece, il contenitore di Rai 1 è costruito intorno a Cristina Parodi: sarebbe inutile puntare i piedi». In oltre 50 anni ha fatto di tutto in tv: perché le manca Sanremo? «Finché c'è vita, c'è speranza. Ricordo che, all'epoca dei grandi organizzatori come Adriano Aragozzini, io paragonavo il Festival alla messa: dicevo quello che pensavo e ancora oggi faccio così, dunque c'è un po' di timore nei miei confronti. Sono uno che o lo apprezzi o chiudi le porte». Ha fatto pace con Lucio Presta? «Non sono entrato in polemica con lui, né ho offeso sua moglie Paola Perego. Semplicemente, ho raccontato che con Paola a Buona Domenica mi veniva negata la possibilità di fare quello che mi era stato chiesto da Mediaset. Mi spiace che Presta se la sia legata al dito: nel rispondermi è stato molto greve». Perché ha scelto di raccontare le sue difficoltà finanziarie in tv? «L'ho fatto in buona fede. Intendevo mandare un messaggio, che poi è stato strumentalizzato». Cosa vorrebbe fare? «Non so chi deciderà i palinsesti: dopo le elezioni in Rai cambierà tutto. Matteo Renzi ha disfatto un partito: non ci era riuscita neanche la guerra! Tornando alla televisione, avevo fatto un pensierino su Reazione a Catena, ma pare lo faccia Marco Liorni (di scuderia Presta, dunque non mi esprimo). La Corrida di nuovo in Rai è un'occasione persa, perché mi sarebbe piaciuto succedere ancora una volta a Corrado; faccio i migliori auguri a Carlo Conti, comunque». Perché a Tale e Quale Show, dopo essere stato giurato, ha voluto partecipare da concorrente? «Alla mia età bisogna capire i propri limiti e superarli, se si hanno ancora facoltà motorie e cerebrali. Non ho la forza di cimentarmi in ambienti estremi come l'Isola dei Famosi o il Grande Fratello: non mi farebbero neanche crescere professionalmente. A Tale e Quale, invece, si provano musiche, coreografie, ore ed ore di trucco: è faticosissimo. Anche Carlo Conti dovrebbe accettare la sfida e diventare concorrente». di Gianluca Montanino

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