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Alessandro Sallusti contro Luigi Di Maio: "Un pericoloso neo-comunista. Matteo Salvini quanto è disposto a tollerare?"

Davide Locano
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Il cosiddetto decreto dignità voluto da Luigi Di Maio e M5s non è piaciuto a molti: tasse, passi indietro sul lavoro, poche idee e ben confuse. E tra questi molti a cui non è piaciuto c'è Alessandro Sallusti, che punta il dito nel suo editoriale su Il Giornale: "Non si può governare un Paese con l'odio sociale", premette. Dunque sottolinea come "Di Maio sta spostando il baricentro del governo sempre più a sinistra". L'attacco poi si fa serrato: "Non avendo mai lavorato un giorno in vita sua, Di Maio odia tutto ciò che è un successo altrui". Per Sallusti, insomma, "questo ministro è un pericolo, pensa che governare sia come stare tutto il giorno a spararle grosse su Facebook. Ieri ha detto che le banche sono come la mafia. Ora, che le banche non siano stinchi di santo è noto ma restano - a differenza di Cosa nostra - l'architrave delle società moderne. Se chiudono le banche si torna nelle caverne, cosa peraltro teorizzata in tempi non lontani dal suo maestro Beppe Grillo quando propose la decrescita felice". Leggi anche: Sallusti, il tragico dubbio: "L'errore di Conte. E ora l'Italia..." Il direttore poi ricorda che "non si governa odiando le imprese, disfacendo il Jobs act che è l'unica cosa passabile fatta dal governo Renzi". Chiaro il riferimento al cosiddetto "decreto dignità". Dunque, Sallusti aggiunge: "Mi fido di Salvini, non di questi neo comunisti. E mi domando fino a dove la Lega sarà disposta ad assecondare scelte che vanno contro la sua storia, ma soprattutto contro la sua gente che non vive di rancori né nella realtà tanto cara ai soci grillini". Il messaggio di Sallusti a Salvini è arrivato, forte e chiaro.

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