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Alessandro Sallusti: "Rolling Stone e i radical chic allungano la vita a Matteo Salvini"

Cristina Agostini
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"Se qualcuno sperava che questo governo durasse poco, si può mettere il cuore in pace. Ad allungargli la vita", sarà "l'ostilità dichiarata e idiota della solita compagnia di giro, senza arte né parte, che gioca al comunismo, frequentando attici da sogno, spiagge esclusive e circoli alla moda". Alessandro Sallusti, nel suo editoriale su Il Giornale ricorda ai "nullafacenti che alla gente stanno più sulle palle di qualsiasi politico", da Fiorella Mannoia ("già musa di Ingoria") a Erri De Luca fino a Carolina Crescentini, che queste critiche radical chic, come all'epoca di Silvio Berlusconi. Leggi anche: "Roba mediocre e indegna". Mentana vs Rolling Stone: il direttore della rivista sputtanato ancora Partendo dall'appello della rivista Rolling Stone, Sallusti stronca "i soliti nomi, scrittori e cantanti reduci chi dal '68, chi dal fallimento della sinistra in tutte le sue variegate forme". Insomma, persone che "politicamente parlando, non ne hanno mai azzeccata una. Hanno portato sfortuna a chiunque hanno appoggiato e allungato la vita a tutti quelli che hanno avversato. C' è da aver paura a non essere nel loro mirino, non l'inverso". Ergo, Matteo Salvini può star tranquillo: "Questa cricca che ha campato per anni sull'antiberlusconismo a prescindere", "tra una cena a Capalbio e una vacanza a Porto Cervo" può pure "abbuffarsi". "Tanto finiranno come al solito ingozzati dalle loro parole e dalla loro arroganza. Il loro banchetto sarà ancora una volta disertato dalla gente a cui pensano di dare voce".

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