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Lo show ipocrita di Celentano:pontifica contro la povertàda un palco costato milioni

Adriano Celentano

Nell'apertura della serata a Verona uno spottone contro la globalizzazione che ci affama: ma quanto ha speso per elicotteri, giochi di luce e tutto quel ben di Dio?

Andrea Tempestini
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  Folla in adoriazione messianica per Adriano Celentano a Verona, per lo show, il primo dei due concerti-evento Rock Economy. C'era anche lo striscione "Adriano premier" (Dio ce ne scampi...) mentre la richiesta di biglietti ha superato il mezzo milione (ma l'evento, alla faccia della censura berlusconiana, è visibile su Canale 5). Il numero di richieste degli adepti del Molleggiato, per inciso, avrebbe potuto riempire l'anfiteatro per 50 serate di fila. I numeri - E all'anfiteatro di Verona la scenografia era imponente: un porticato a sovrastare il palco, elicotteri, maxischermi,  finti spari ed esplosioni, coreografie e balletti, giochi di luce, 18 chilometri di cavi all'interno dell'anfiteatro, un impianto audio da 100mila watt. E questi sono soltanto alcuni dei "numeri" di Rock Economy, uno show che ha richiesto cinque mesi di preparazione e nove settimane di prove tra Asiago e Verona, nonchè mille ore di produzione di contenuti video e grafici.   Le due facce del moralismo - Lo show di Celentano ha finalmente avuto inizio. Quale il primo messaggio? Uno spotttone contro la globalizzazione, un'accusa a un mondo brutto e cattivo che ci rende poveri, un prologo economico a tinte forti che si scaglia contro le "insopportabili" disuguaglianze sociali. Due attori leggevano "pro e contro dell'economia globale". Pontificavano sugli ideali sociali e sui valori economici portanti di "una società che deve mettere al centro la vita umana, una società che rinuncia alla folle corsa al consumo". Un assoluto paradosso, che sconfinava quasi nel ridicolo. Celentano chiede di rinunciare alle follie del consumismo da uno dei palchi più clamorosamente "ornati", pomposi e presumibilmente costosi nella storia della televisione italiana. Non trova un po' ridicolo tutto ciò, caro signor Celentano? La domanda resta in sospeso. Il Molleggiato parte a cantare. Che cosa? Svalutescion, of course... La canzone "anti-tasse" - Lo show poi è proseguito con l'interpretazione di L'emozione non ha voce, dedicata dal Molleggiato "al mio amico Gianni Bella che con un altro amico, Mogol, hanno scritto questa canzone". Quindi Celentano prosegue con "Io sono un uomo libero", spiegando che "è un pezzo più difficile degli altri, infatti mi siedo qui a farlo". Dopo chiama in causa un membro della folta platea vip, il conduttore Paolo Bonolis, che "mi ha detto che se non canto questa mi avrebbe tirato dietro qualcosa". E "questa" era Pregherò, una delle canzoni più celebri di Adriano. Il Molleggiato poi ha improvvisato: cavalcando un sentimento trasversale, che va da destra fino alla sinistra più ortodossa passando per Grillo e la Lega Nord, si è cimentato nella canzoncina "anti-tasse". Anche il Molleggiato, insomma, se la prende con Monti e i suoi balzelli.  

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