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La Berlinguer boccia il piano Gubitosi per i Tg Rai

La direttrice del Tg3: "Il vero obiettivo dell'azienda è ridurre il personale"

Matteo Legnani
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E' una abituata a misurare con cura le parole, Bianca Berlinguer. E la zarina del Tg3 lo fa magistralmente anche nell'intervista concessa oggi al Corriere della Sera, in cui parla del piano di riorganizzazione dei telegiornali Rai messo a punto dal dg Luigi Gubitosi. Nella creazione di due super redazioni (una per Tg1 e Tg2, l'altra che accorpa Tg3, Rainews e i Tgr), la direttrice del Tg3 vede "il pericolo di una ripetitività, di una sorta di anonimato informativo, di una indistinta linea editoriale". Parole che tradiscono l'attaccamento della direttrice alla cara, vecchia lottizzazione, che lei chiama elegantemente "politica di canale, cioè rete più testata giornalistica, ben pensata editorialmente e con chiare caratterizzazioni". Sa bene, la Berlinguer, che "il nostro telegiornale è quello che corre il rischio maggiore di perdere fisionomia e identità, proprio perchè verrebbe inglobato in un modello di informazione così diverso come quello delle attuali news" e che se ciò accadesse, lei perderebbe il potere di cui gode oggi nell'ex telekabul. E per questo, piazza un dito in un occhio a Gubitosi svelando quelle che, a suo dire, sono le vere intenzioni del dg e dei vertici della televisione di Stato: "Penso che alla resa dei conti il primo esito del piano sarà quello di una riduzione del personale" dice al Corriere. "Normale che l'azienda si ponga obiettivi di risparmio - concede - ma dovrebbero essere chiaramente dichiarati". Poi, in chiusura di intervista, lancia il sasso: "Quanto al mio futuro, tutti i direttori sanno che il proprio incarico è a termine (lei guida il Tg3 dall'ottobre 2009, ndr). Credo di poter dare il mio contributo anche in altre vesti". 

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