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Sky sfida Mediaset: canali gratis e in chiaro

Matteo Legnani
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Sta per saltare la "pax televisiva" tra Mediaset e Sky. Tutto nascerebbe dalla recente assegnazione dei diritti tv per la Champions league, da anni "patrimonio" di Murdoch, a Mediaset per il triennio 2015-2018. L'emittente a opagamento non poteva restare a guardare. E nel quartier generale alle porte di Milano si sta valutando un passo impensabile appena pochi anni fa. Ma dettato dai numeri delle ultime due stagioni, con 200mila abbonati in meno, e dai dati dell'ultimo bilancio, chiuso con 8 milioni di passivo. L'idea è quella di mettere in chiaro, seguendo l'esempio di "Cielo", alcuni dei canali Sky visibili oggi solo agli abbonati per poter contendere alle tv del Biscione (e alla Rai) una fetta del mercato pubblicitario "generalista" e lo share. I primi a passare "in chiaro" potrebbero essere i canali "all news". La mossa sarebbe per Sky anche un modo per prepararsi allo sbarco anche in Italia di Netflix, la tv su internet con una offerta sconfinata di film "on demand" a canone piuttosto basso. Ecco i dati di fatturato dei tre maggiori gruppi televisivi italiani a fine 2013. Sky Italia: fatturato 2.605 milioni di euro, dei quali 210 dalla pubblicità e 3.395 dagli abbonamenti; Mediaset: 2.281 milioni di euro, dei quali 1.730 dalla pubblicità e 551 da Mediaset premium; Rai: 2.317 milioni di euro, di cui 1.654 dal canone e 633 dalla pubblicità.

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