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Hollywood si arrende a Kim Jong Un: ritirato dalle sale il film "The interview"

Nicoletta Orlandi Posti
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C'è Pyongyang dietro le minacce di hacker che hanno costretto Sony Pictures ad annullare l'uscita del film 'The Interview', prevista per Natale. Lo ha affermato una fonte anonima del governo americano. Il film è una commedia sul dittatore nordcoreano Kim Jong Un con due giornalisti reclutati dalla Cia per assassinarlo. Dopo un attacco cibernetico ai computer della compagnia lo scorso mese, gli hacker hanno prima diffuso dati sensibili e mail private dei dipendenti della Sony, alcune delle quali contenenti commenti imbarazzanti su star del cinema e il presidente americano Barack Obama, poi hanno avevano rivolto le loro attenzioni alle sale cinematografiche dov'era attesa la proiezione del film minacciandole di ritorsioni e di attacchi terroristici nel caso avessero deciso di metterlo in programmazione. La Corea respinge le accuse - È stata la catena cinematografica, avvertita dal Fbi, a fare pressioni sul colosso dell'entertainment affinchè ritirasse la pellicola. «Sony non ha per il momento alcun piano futuro per quel che riguarda la sua distribuzione», ha affermato una portavoce lasciando nell'incertezza chi si aspetta che il film, costato 44 milioni di dollari, venga proiettato anche dopo Natale nei cinema o trasmesso attraverso i canali on demand. La Corea del nord ha fatto sapere di non aver a che fare con l'attacco nè con le minacce ma Washington, pur senza formulare alcuna accusa formale ed esplicita, indica in Pyongyang il responsabile di quanto avvenuto e ha assicurato, ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Bernadette Meehan, "sta valutando la reazione da mettere in campo". Obama - Minacce "in stile 11 settembre 2001" che hanno comunque spinto le principali catene di cinema americani ad annullare la proiezione della pellicola. "Siamo profondamente addolorati per questo sfacciato sforzo di impedire la distribuzione di un film, che danneggia la nostra compagnia, i nostri impiegati e il pubblico americano", si legge in un comunicato della Sony. In un'intervista televisiva rilasciata prima della cancellazione della Sony, Obama ha affermato che gli Stati Uniti prendono sul serio il cyber attacco, aggiungendo che la gente non dovrebbe evitare di andare a vedere il film.

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