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Nonostante il finanziamento pubblico
Nonostante il battage pubblicitario, il nome altisonante della regista e un bel gruzzolo di soldi pubblici come finanziamento, La Trattativa, il documentario di Sabina Guzzanti sulla trattativa Stato-Mafia, è stato un colossale flop al cinema. Talmente flop che, come racconta www.andreagiacobino.wordpress.com, si è riunita l’assembla della Secol Superbo e Sciocco Produzioni srl di cui la Guzzanti è azionista al 95%. Motivo? Per trovare il modo di "coprire, mediante parziale utilizzo dei 69.000 euro della riserva di utili portati a nuovo, la perdita di 50.000 euro verificatasi nel bilancio 2014, il secondo esercizio dell’attività, nel quale il fatturato anno su anno è sceso da 217.243 a 154.820 euro", scrive il sito. Sabina Guzzanti spiega: “L’esercizio di riferimento del periodo è stato caratterizzato dal termine della produzione del film La Trattativa. Purtroppo le vendite nelle sale cinematografiche non sono state conformi alle aspettative e il rendiconto del distributore reca un saldo negativo per la società”.
Alla voce dei ricavi contribuiscono oltre 126.000 euro che arrivano dai contributi pubblici riconosciuti al film-flop dal Ministero dei beni e delle attività culturali. La pellicola della Guzzanti, distribuita dalla BiM Distribuzione, fu presentata fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno. Soldi pubblici, dunque, spesi malissimo. E non è la prima volta
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Commenti all'articolo
celafio
04 Luglio 2015 - 09:09
Nessuna vergogna per aver delapiato soldi pubblici, anzi ne chiede ancora. Andasse a zappare sanguisuga del popolo!!!!!
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ireneus
04 Luglio 2015 - 08:08
Perché non la oscurate questa istriona
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