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L'ultimo Star Wars, tra miracolo e delusione: chi verrà colto da "crisi di mezza età"

Andrea Tempestini
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Rispetto a quello che avrebbe potuto essere, Star Wars – Il risveglio della forza è un miracolo. Nulla a che vedere, per intenderci, con i tre perdibilissimi prequel della saga di George Lucas. Ma rispetto a quello che avrebbe dovuto essere, il film è una delusione sopratutto per i fan della prima ora: quelli che conoscono a memoria ogni singola battuta della saga. Per loro l'effetto sorpresa è negato. Il nuovo capitolo di Star Wars, da oggi nelle sale italiane, riprende infatti tutti i topoi e le figure ricorrenti della mitologia di Lucas, rasentando l'effetto remake. Come da tradizione, al centro della storia c'è il tormentato rapporto padre-figlio. Stavolta a cedere al lato oscuro della forza è il figlio di Ian Solo e Leila: Ren. Ex discepolo di Luke Skywalker, è passato dalla parte del male e ora guida il Primo Ordine: una sorta di versione galattica del regime nazista, il cui obiettivo è scovare Luke. Il nostro, distrutto dal fallimento con Ren, si è infatti dato disperso per mezza galassia rinunciando ad allevare una nuova generazione di Jedi. Sulle sue tracce si muovono però i due nuovi eroi della saga: Rei, futura promessa della Forza (ormai pare che il girl power sia d'obbligo…), e il soldato disertore Fin, il cui ruolo narrativo è ancora da chiarire. Con loro ci sono le due colonne portanti di Star Wars: Leila e Ian. Il solo vederli infonde gloria alla storia, ma anche un po' di ansia: i due interpreti sono invecchiati talmente tanto e talmente male da risultare goffi e appesantiti dagli anni. Più di un fan potrebbe quindi essere colto da una crisi di mezza età, davanti a questa palese dimostrazione del tempo che passa. Molti gli omaggi sparsi per le oltre due ore di visione, forse troppi, e a tratti l'impressione è che si sia fatto un “copia e incolla” dei principali snodi narrativi. A livello puramente estetico, invece, il film è meraviglioso: il regista J.J. Abrams sa il fatto suo, la fotografia è impeccabile, le scene di azioni incalzano e persino il 3D viene usato, qua e là, come Dio comanda. di Francesca D'Angelo

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