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Academy Awards
"La grande bellezza" è in gara: la Commissione di selezione per il film italiano da candidare all'Oscar ha scelto Paolo Sorrentino. Questo era il primo step verso la statuetta degli Academy Awards: il 16 gennaio 2014 sarà scelta la cinquina finalista che il 2 marzo 2014 si giocherà l'Oscar per il miglior film straniero.
Sei iscritti - Sorrentino se l'è vista con altri sei titoli italiani. In gara c'erano "Miele", esordio di Valeria Golino; "Razza bastarda" di Alessandro Gassman; "Salvo" di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia; "Viaggio sola" di Maria Sole Tognazzi; "Viva la libertà" di Roberto Andò e il thriller horror "Midway tra la vita e la morte" di John Real. Sorrentino era decisamente il favorito e l'ha spuntata proprio come da pronostico.
Sorpresa - Se tutti avrebbero scommesso volentieri sulla sua vittoria, in Italia, Sorrentino (scaramantico) non credeva affatto di poterla spuntare così facilmente. Beccato in Brasile per uno scalo da RepubblicaTv, si dice sorpreso: "Sono contento e non me l'aspettavo. Faremo di tutto per andare avanti". Il regista napoletano spera di poter regalare una gioia immensa all'Italia, ma sa che la concorrenza per la statuetta del miglior film straniero sarà tanta: "Sarà molto difficile", dice. Ma le dita sono incrociate.
Felliniano - "La grande bellazza" è un film che ha ricordato gli antichi fasti del cinema italiano. Tony Servillo&co si sono mossi sullo schermo con maestria e quel film ha saputo raccontare il mondo in decadenza degli intellettuali italiani. Quasi decadente, Sorrentino ha raccontato i salotti romani, le feste e le passioni di un gruppo di amici che, ormai, si sentono avviati verso il tramonto. Jep Gambardella (alias Servillo) si guarda al passato perché, nonostante le passioni romane, la "grande belelzza" è altrove.
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Commenti all'articolo
bettely1313
26 Settembre 2013 - 13:01
fatto solo ti trucchi spettacolari, forse non lo capiranno, anche se è ambientato a Roma città di risonanza mondiale. I ns. film sono coerenti con i tempi in cui viviamo oggi, I registi italiani sanno cogliere in pieno tutte le problematiche dell'uomo oggi. Il cinema americano ormai è una macchina per sbalordire con effetti speciali e li si ferma.
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albettone
26 Settembre 2013 - 05:05
Si parla di Academy Awards ma mi sembra di essere alla fiera degli illeterati o, se la vogliamo girare sul comico, al Cabaret. Vi rendete conto di quanta ignoranza delle regole grammaticali traspare dalle prime tre righe del paragrafo centrale dell'articolo? Povera lingua italiana, in quali mani ti ritrovi!
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