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Fabio Fazio, il grosso guaio Littizzetto: "Troppo volgare per Raiuno"

Giulio Bucchi
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Il trash sbarca su Raiuno, in prima serata. E ora per Fabio Fazio c'è un altro grosso problema: Luciana Littizzetto. Parolacce, volgarità, allusioni sessuali su "suca", sedani, cetrioli e "balengo" hanno attirato l'attenzione del Moige, il Movimento Italiano Genitori, che ha deciso di fare le pulci alla comica torinese che da una dozzina d'anni è la spalla prediletta di Fazio. Il guaio è che Che tempo che fa ha abbandonato la "nicchia" di Raitre e sbarcando su Raiuno deve fare i conti con un pubblico più ampio. Famiglie, bambini, magari pure qualche bacchettone in più. Per approfondire leggi anche: Fabio Fazio sotto il 10%, panico in Rai Il Moige però non accetta questa definizione, e sul settimanale Sono spiega perché nella puntata del 7 gennaio scorso la Littizzetto ha superato il segno. "Il suo linguaggio non è adatto alla rete e all'orario. La parolaccia ci può scappare nella battuta, non siamo dei bacchettoni pronti a puntare il dito. Il problema è quando diventa il centro dello sketch o il modo normale di interloquire in televisione. Un tempo la tv insegnava la lingua italiana ora l'involgarimento". "Una studentessa di Palermo ci ha fatto una tesi, ora si potrebbe anche farci un balletto, il suca, suca. Prendere 110 e lode per un suca non è male. Devo dire che tante persone hanno anche avuto un seggio in Parlamento per un suca. Se passa questo trend a me danno una laurea ad honorem e ci saranno decine di tesi sulle parolacce. A Milano sul va a dà via el cu, a Torino la storia del balengo, videoconferenze sul belìn a Genova", era l'ardito siparietto di Lucianina, di fronte a un Fazio come al solito in brodo di giuggiole e fintamente scandalizzato.

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