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Fabrizio Frizzi, Rita Dalla Chiesa: "Quante lacrime quando mi ha lasciato"

Alessandra Menzani
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«Domani mattina ho un convegno da presentare per la polizia, ci sentiamo nel pomeriggio?». Rita Dalla Chiesa, anche se non ha un programma tutto suo, è piena di impegni e soddisfazioni: «Collaboro con il Tg4 e Mattino 5, tornerò a Telenorba, una realtà importante, ha una raccolta pubblicitaria che supera la Rai, ho scritto un libro di favole con Fiordaliso, Il cacciatore di stelle, dedicato a mio nipote Lorenzo, non sto mai ferma». La figlia del generale Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia nel'82, 69 anni, volto televisivo e animalista, vegetariana, mamma e nonna, dopo tanti anni a Forum se ne era andata a La7, con cui è finita male. Oggi è di nuovo a Mediaset. Si parla di lei per un talk al femminile ma non si lascia sedurre facilmente; dice no alle proposte politiche (come quella di Giorgia Meloni), alle avance di tanti uomini e all'Isola dei famosi che la voleva in Honduras: «Soffro l'umidità», spiega. Ma ammette: stare senza lavoro può uccidere. Perché? «Questo è un lavoro che ti resta appiccicato, di cui non puoi fare a meno. Non so stare in poltrona, andare a far shopping e nei salotti. Senza il contatto con la gente, con la notorietà, alcune persone vivono male». E lei? «Io reagisco stando in mezzo agli amici, con la quotidianità, mia figlia, mio nipote. Se ti trovi all'università con una madre rimasta sola, che deve mantenere tre figli con uno stipendio da ufficiale dei carabinieri, poi non ti spaventa più nulla». Tre anni fa, dopo l'addio a Forum, è stata tenuta ferma nonostante un ingaggio con La7. Ha anche fatto causa, come è andata? «Una bella batosta. Volevano tenermi in panchina ma me ne sono andata sbattendo la porta. Ho un caratterino. Ma oggi con Cairo ho buoni rapporti: ci mandiamo messaggini. Quel periodo buio mi ha fatto capire tanti sbagli che avevo fatto». Per esempio? «Considerare amici le persone con cui lavoravo, pensare che fossero la mia famiglia. Ora sono più lucida e diffidente. I miei ex colleghi di Forum, una volta lasciato il programma, nemmeno mi hanno fatto gli auguri di Natale, tranne uno. Fanno bene loro a fregarsene, ma io credo nel valore dell'amicizia». Chi sono i suoi amici nel mondo dello spettacolo? «Mara Venier, Al Bano, Massimo Ranieri, Gianni Togni, Paola Perego, affettuosa e perbene. Antonella Clerici è sempre stata la mia competitor quando facevo Forum, ma ci siamo spalleggiate a vicenda». E Fabrizio Frizzi, suo ex? «Abbiamo un rapporto splendido. Lo scorso anno abbiamo condotto insieme a Raiuno La posta del cuore. Una trasmissione con il mio ex che parla di amore, non le pare un'idea geniale? Doveva tornare anche in autunno, ma non abbiamo saputo più nulla, gli ascolti non erano flop. Ammetto che ero un po' imbarazzata, ma poi in tv eravamo come Sandra e Raimondo». Quando ha smesso di soffrire dopo che Frizzi l'aveva lasciata? «Non si smette di soffrire mai, ma forse è successo dopo due anni, quando si è innamorato di Carlotta, sua moglie». Ma come? «La nostra separazione era stata traumatica, dopo 16 anni insieme. Se ne era andato di casa per un'altra tizia con cui è durata poco. Poi, quando dopo due anni ha lasciato quella lì per Carlotta, una ragazza perbene che non sgomita e che gli ha dato una bellissima bambina, sono diventata sua complice. Ho capito tante cose». Cosa ha capito? «Io ero più grande, avevo fatto le mie esperienze. Lui a 25 anni si prese cura di me che ne avevo 35, con una figlia, la vita va così». E lei dopo quanti anni è uscita con un altro uomo? «Quattro. Dovevo metabolizzare il tutto, metabolizzare per esempio l'idea di poter mettere il mio spazzolino vicino a quello di un altro che non era Fabrizio. Noi donne siamo così». E oggi ha un compagno? «No. L'avevo, una persona che non fa parte del mondo dello spettacolo, ogni tanto ci vediamo ancora, ma ormai non riesco più a vivere con nessuno. Sono una zitellona! (ride). Non è bello stare da soli ma lo è meno sottostare alle regole di qualcun altro. Certo, se mi capitasse un grandissimo amore…». Come lo vorrebbe? «Ho bisogno di innamorarmi intellettualmente, discutere, anche di politica. La cosa che mi fa paura sono le coppie che stanno zitte al ristorante. Ho il terrore della noia sessuale e mentale, dell'appiattimento. Allora scappo, come ho fatto con la mia ultima storia». E del sesso senza amore cosa pensa? «No, grazie. Mi sono lasciata sfuggire tanti uomini interessanti che si facevano sotto. Anche l'altro giorno, un bel signore mi ha chiesto il numero. Ma se non mi scatta qualcosa non c'è nulla da fare. Non cerco il toy boy». Ha già dato! «Ma no, Fabrizio aveva solo dieci anni in meno... Mi piacciono gli uomini che magari mi chiamano nel cuore della notte per invitarmi a mangiare un krapfen. La gente pensa di me che io sia pacata, calma, invece sono un tipo rock. Vado anche al concerto dei Modà! E gli uomini mi piacciono eccome. Quando le mie amiche mi dicono “Dai facciamo un week end di sole donne” io protesto: voglio gli uomini, il confronto con loro, le donne le conosco già». na donna, però, le ha fatto una propostona alle ultime elezioni: candidarsi come sindaco di Roma. Lei era Giorgia Meloni. «Verissimo. Proprio voi avevate scritto: “Dopo tanta gente che accetta, grazie a Dio una che dice di no”. È andata così. Vado con Giorgia, una con le palle, a bere un caffè e lei mi dice: “Rita, a te piace la politica, ho un'idea per te. Aspetto un bambino, candidati tu”. “Giorgia, non saprei nemmeno da che parte cominciare”, le rispondo. Ma lei è molto seria, mi dice che sarei credibile». E poi? «Mi è venuta un'ansia... mi sono fatta una boccetta di Xanax in un giorno (ride). Penso che debba fare politica chi è strutturato per farla. Nemmeno Silvio Berlusconi era molto convinto dell'idea di una mia candidatura, l'ha fatto presente con molto rispetto». Lei stima tanto la Meloni però poi si è schierata con Marchini. «Ero convinta che Giorgia sarebbe rimasta accanto a Berlusconi. Io sono stata affettivamente sempre più legata al Cavaliere, se fossero rimasti insieme non avrei avuto esitazioni, ma poi ho preferito dare il voto a Marchini che era il candidato di Berlusconi. Sa cosa mi rimprovera la gente per il mio appoggio al Cavaliere?». No, dica. «Nella mia pagina Facebook ho letto cattiverie per averlo difeso. Da sentirsi male. “Tuo padre si rivolta nella tomba”, “venduta”, cose così. Io non ho mai fatto politica attiva con lui, ma non tradisco. Dovrebbero apprezzare la fedeltà, il non salire sul carro del vincitore, invece no». È anche fedele a Mediaset nonostante Forum lo conduca Barbara Palombelli. Lo guarda ancora? «No. È come se mi fosse stato strappato. Ho lasciato Mediaset perché mi avevano detto che l'avrebbero chiuso, così me ne andai a La7. In realtà fu un equivoco, penso in buona fede, con Mediaset ho ottimi rapporti, mi mandano anche i fiori al mio compleanno. Ma oggi non è più il mio Forum, è un'altra trasmissione. Barbara ha raccolto un'eredità difficile, è diversa da me, né meglio né peggio». Eravate amiche. «Lo siamo ancora, ci mandiamo messaggini. All'epoca di Fabrizio ci frequentavamo molto: io, lei, Frizzi e Francesco (Rutelli, marito della Palombelli, ndr), giocavamo a biliardino insieme, abbiamo condiviso un pezzo di vita». Poteva diventare lei sindaco di Roma, invece ha vinto Virginia Raggi. Come la giudica? «Non bene. All'inizio l'ho osteggiata, poi dopo risultati ho pensato: ok, i romani vogliono lei, vediamo cosa sa fare. Tanti casini e intrallazzi. Roma è ancora allo sfascio. La sicurezza per il Giubileo è stata garantita dalle Forze dell'Ordine». E il resto? «I trasporti non funzionano, ci sono voragini, i pini sollevano l'asfalto, i motociclisti muoiono per colpa degli alberi». Però ad agosto dicevano che Roma era più pulita. «E te credo, i romani erano al mare. È arrivato settembre e i cassonetti si sono riempiti di nuovo. Roma è diventata una città maleducata, negli ultimi anni. E pensare che i romani sono sempre stati accoglienti». Non rimpiangerà mica Marino? «No! Ma non rimpiangerei la Raggi se se ne andasse». Domanda da un milione di dollari: il referendum. «Non glielo dico per chi voto». Beh, essendo berlusconiana, voterà No. «Non gliel'ho detto io…». di Alessandra Menzani 28 novembre 2016

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