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Naike Rivelli, la verità del finto padre biologico: "Quanto mi è costato sparire"

Maria Pezzi
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José Luis Bermúdez de Castro Acaso è il produttore cinematografico che tutti i media, spagnoli compresi, indicavano come padre di Naike Rivelli, la prima figlia di Ornella Muti. Qualche giorno fa, però, a Paola Perego nello show Non disturbare (su Raiuno), Naike ha dichiarato che dall'esame del Dna è risultato che non è lui il suo papà biologico. Il settimanale Oggi lo ha rintracciato a Madrid negli uffici del Palacio de Hielo di calle Silvano 77, centro commerciale di 100 mila metri quadri nella zona nord-est di Madrid, inaugurato nel 2003, che Bermúdez gestisce con la sua impresa Equidosa. Per approfondire leggi anche: Naike Rivelli non sa chi sia il suo padre biologico "Non voglio parlare del mio passato", ha detto a Oggi il settantenne ex produttore e uomo d'affari. "So quello che è stato dichiarato in Italia. La mia storia con la Muti è vecchia di 40 anni. Ho figli e nipoti, sto vivendo la mia vecchiaia. Lasciamo perdere". Nonostante José Luis Bermúdez de Castro Acaso fosse noto nel jet-set cinematografico spagnolo, le più importanti agenzie spagnole, Efe ed Europa Press, non hanno né una sua fotografia né una sua biografia. Lo stesso capita nell'archivio dei più importanti giornali, i madrileni El País e El Mundo, e nella bibbia rosa Hola. "Non sa quanto mi è costato, non esisto, sono un fantasma", ha detto a Oggi.  C'è chi mette in relazione la stranezza con le voci calunniose di un suo coinvolgimento nel sequestro e nell'omicidio di tre ragazzine nel 1992. Coloro che avevano provato a coinvolgere Don José Luis e altre tre importantissime personalità spagnole nel delitto furono tutti condannati per diffamazione a pesantissime multe. Sulla più che orrida vicenda Netflix sta girando una docu-serie di quattro episodi, che uscirà nel 2019.    

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