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Servizio Pubblico, Santoro manda a casa sette giornalisti

Michele Santoro

Il teletribuno, nel nome della "spending review" imposta da Urbano Cairo, avrebbe fatto pulizia

Michele Chicco
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Tempi di crisi e pure zio Michele è costretto a tagliare. Stando a quanto riferisce iltempo.it, sarebbero saltati sette collaboratori, che non avrebbero ricevuto nemmeno un colpo di telefono. Michele Santoro pare che abbia mandato a casa la cospicua pattuglia di lavoratori perché il capo dell'azienda, Urbano Cairo, ha imposto un netto taglio alla spesa.  Gli stipendi - Tra i silurati, cinque sono giornalisti professionisti, uno è operatore e l'altro è (o era?) il social media manager. Beh, si può dire, ma se bisogna stringere la cinghia qualcuno deve pure rimetterci le penne. Giusto, ma guarda caso lo stipendio di Michele e del fido Guido Ruotolo non sarebbe stato ritoccato al ribasso, nemmeno un po'.  Avvicendamenti - Non solo: alla corte di Santoro, riferisce sempre iltempo.it, sembra che siano arrivate altre tre freschissime persone e quindi è lecito chiedersi come mai siano stati silurati gli altri sette collaboratori. Secondo quanto si è appreso, la cacciata è arrivata come un fulmine a ciel sereno e in modo piuttosto brusco. C'è chi è stato silurato con una telefonata sbrigativa, chi invece con una email. Santoro non avrebbe incontrato di persona nessuno degli epurati. Un taglio netto, anzi radicale, nel nome della "spending review". Sindacati? - Di sicuro, nel caso in cui i licenziamenti fossero confermati, c'è il fatto che il "compagno" Santoro non si è fatto troppi problemi a "defenestrare" i giornalisti. Il teletribuno, infatti, non è stretto dai lacci del sindacalismo italiano. Il Cdr - Comitao di redazione - da quelle parti non esiste, e quindi nessuno può alzare la voce contro il capo, che è Santoro e solo lui. Perché? Tutti sono assunti non dall'azienda La7, ma dalla Zerostudio's, casa di produzione fondata proprio da Santoro, il giornalista televisivo.  Ma arriva pronta la risposta di Santoro. La risposta di Santoro - Che respinge in maniera netta tutte le accuse.  "Sono assolutamente false e prive di fondamento le notizie riportate nella pubblicazione indicata in oggetto, in quanto né il Dott. Santoro, né società da lui direttamente e/o indirettamente partecipate hanno mai proceduto a licenziamenti, né tantomeno a "epurazioni" di sorta nei confronti del personale impiegato nella passata stagione nella trasmissione "Servizio Pubblico"., fa sapere il legale di Santoro. "Parimenti, falsa è la circostanza secondo cui il dott. Santoro e/o la società Zerostudio's srl, abbiano deciso di ridurre l'organico del personale da impiegare nell'attuale stagione televisiva di "Servizio Pubblico", su ordine e impulso del dott. Cairo, che in alcun modo può determinare gli aspetti produttivi, organizzativi e editoriali del programma. Altrettanto subdolo è diffamatorio è, poi, accostare la presenza del dott. Landini della FIOM - CGIL, spesso ospite del programma, al mancato, asserito, esercizio di diritti, spettanti ai lavoratori impiegati nel programma. Tale accostamento, infatti, ingenera artatamente nei lettori la convinzione che il dott. Santoro e la società Zerostudio's srl violino i più elementari diritti dei lavoratori, finanche quello di parola, con la protezione del sindacato. Al contrario, come chiunque può agevolmente verificare, la Zerostudio's srl ha assunto ben trentaquattro giornalisti, da impiegare nella realizzazione di "Servizio Pubblico" stagione 2013-2014, con applicazione del CNLG e nel pieno rispetto delle leggi vigenti".

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