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Il Festival degli autori premia i migliori di Sanremo

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Tra i primi, i fratelli Calabrese "padri" di Credimi ancora cantata da Marco Mengoni

Albina Perri
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Mentre il Festival della canzone italiana è tenuto in vita dagli spogliarelli di Antonio Cassano e dalle diete fallite di Antonella Clerici, a Sanremo c'è chi la musica la prende sul serio. E la kermesse se la fa da sè: autori delle canzoni e la musica al centro. Una settantina tra parolieri, arrangiatori e compositori sono infatti riuniti allo Yacht Club della cittadina ligure per esplorare il mondo della composizione e assegnare i veri bollini di qualità di questa ricorrenza nazionale: gli awards del Festival degli autori. Un riconoscimento simbolico, una targa da 25 euro, ma che tutti gli autori dei testi in gara all'Ariston passano a ritirare.  Tra i primi, Massimo e Piero Calabrese 'padri' di 'Credimi ancora' cantata da Marco Mengoni, vincitore di X Factor e tra i favoriti per il premio del Festival ufficiale. I due fratelli, tra l'altro autori di Alex Baroni, Giorgia, Zero Assoluto, apprezzano il modus operandi del Festival degli autori: “La creazione di una canzone necessita di un percorso– spiegano a Libero i Calabrese - spesso lungo, come successo, ad esempio, per l'album di Mengoni. Abbiamo rivisto talmente tante volte il pezzo che lui, scherzando,dice che con le varie versionisi può fare un album a sé. O con Giorgia, che all'inizio ci rifiutavano tutti e adesso è una star”.  Una visita dai missionari della musica riuniti sul porto non se la lascia scappare nessuno: l'organizzazione si finanzia grazie ai contributi dei partecipanti e al lavoro non retribuito degli esperti del settore che muovono le fila del raduno, come Ermanno Croce e Euro Ferrari. Il risultato è un laboratorio musicale in cui esperti, appassionati e giovani artisti si incontrano. Non con l'obiettivo di fare share, ma di costruire artisti. Premio finale: la possibilità di incidere un cd. Data scelta per la premiazione: il 21 giugno, giorno della Festa europea della musica.  Il Comune e gli altri enti pubblici come anche la Rai non hanno versato un euro per chi cerca di produrre artisti, per l'esibizione di Cassano invece sono stati spesi oltre 100mila euro. Ma anche la Siae (società italiana autori e editori) non ha dato un aiuto a questa manifestazione: “Quando ho chiesto loro di comunicare agli autori iscritti del nostro Festival – racconta Ermanno Croce – si sono rifiutati adducendo problemi di privacy: in questo modo i circa 100mila autori che ci sono in Italia difficilmente sapranno cosa stiamo facendo qui”. Riguardo alla situazione degli autori, anche i Calabrese hanno da togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Rispetto ai Festival in cui cantava Nilla Pizzi, quando a vincere era la canzone, ora i riflettori sono concentrati solo sui cantanti. È un malcostume a cui siamo tutti abituati: basti pensare ad internet dove non sono riportati i nomi di chi ha scritto le canzoni che vengono scaricate”. Così al Festival degli autori si riuniscono persone che nella vita lavorano come assicuratore o falegname e che sotto la guida di esperti come Croci cercano di coltivare la loro vena artistica, nonostante l'indifferenza della televisione e dei grandi media.     Michelangelo Bonessa Carlotta Clerici

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