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Tre anni a Bonucci, uno a Pepe: la Juve si ritrova a pezzi

Richieste pesanti di Palazzi alla Commissione disciplinare nel processo sulle combine. Dopo Conte, i bianconeri tremano anche per difensore ed esterno

Giulio Bucchi
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Altre brutte notizie per la Juventus dal processo sul calcioscommesse: tre anni e sei mesi di squalifica per il difensore Leonardo Bonucci e un anno di squalifica per l'esterno Simone Pepe. Sono queste le richieste avanzate dal procuratore federale Stefano Palazzi al termine della sua requisitoria di fronte alla Commissione Disciplinare. Bonucci e Pepe sono finiti nei guai nell'ambito del filone di Bari del processo: per il difensore azzurro l'accusa è illecito sportivo aggravato, per il centrocampista 'solo' omessa denuncia di combine.  La partita nel mirino - Bonucci e Pepe sono stati deferiti entrambi per la violazione dell'articolo 7 del codice di giustizia sportiva in riferimento al match Udinese-Bari del maggio 2010, che vedeva Pepe in campo con i friulani e Bonucci con i pugliesi. La gara si concluse con un roboante 3-3 e finì nel mirino dei magistrati in particolare per la marcatura "allegra" di Andrea Masiello sul bianconero Di Natale, autore di due gol. Masiello, personaggio chiave di tutta l'inchiesta sul calcioscommesse, proprio oggi ha patteggiato una pena di due anni e due mesi. Juve senza testa? - Il club bianconero, dunque, rischia una nuova mazzata in vista della prossima stagione: il tecnico Antonio Conte, accusato di combine ai tempi della sua panchina a Siena (stagione 2010/11), rischia uno stop di un anno e tre mesi dopo essersi vista respinta la richiesta di patteggiamento a tre mesi dalla Commissione disciplinare. In ogni caso, ha ribadito la società di Andrea Agnelli, Conte resterà allenatore della Vecchia Signora anche se squalificato. Lo stesso presidente Agnelli, dopo il patteggiamento respinto, aveva parlato di "sistema inadeguato e dittatoriale". Ora, dopo la richiesta di Bonucci e Pepe, difficile che tra Juve e Figc possa tornare il sereno. Sul web, i tifosi bianconeri si dicono scandalizzati e vittime dell'accanimento della giustizia sportiva. E questa volta Calciopoli e il numero di scudetti o stelle sulla maglietta sono il passato, perché la partita da giocare è tutta nuova.  

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