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Cesare Prandelli: "Balotelli non è un campione. Giuseppe Rossi? Che delusione"

Andrea Tempestini
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Dopo la figuraccia mondiale e la fuga a Istanbul parla Cesare Prandelli. Lo avevamo lasciato, polemico e mazziato, due settimane fa, quando la sua disastrosa Italia era implosa al termine del match con l'Uruguay. Lo avevamo lasciato con le sue dimissioni, con le sue accuse. Pochi giorni dopo il quadriennale col Galatasaray, una firma che sa tanto di fuga. E rieccolo, Cesare Prandelli, che riappare nella sala stampa dell'Ali Sami Yen a parlare della sua nuova sfida in Turchia. Si parte con le ovvie dichiarazioni: "Una scelta sportiva, un protetto vincente. Qui il calcio non solo è bello ma anche redditizio. Ho visto il centro sportivo, c'è molta professionalità, ci sono i presupposti per lavorare veramente bene". Una frecciatina al nostro, di calcio? Forse. L'ex Ct degli azzurri poi mette le mani avanti: "Ma tutti la devono pensare allo stesso modo". Un riferimento, quest'ultimo che può essere letto come alle violente polemiche tra le fazioni della nazionale che si sono palesate al termine dell'umiliante spedizione azzurra. "Ci sono tanti giocatori buoni - prosegue - ma il pensiero più forte è unirli per trovare un obiettivo sportivo. Il presidente mi ha detto che lui vuole raggiungere la quarta stella, e questo è garanzia di programmazione, di serietà, di voler vincere". Prandelli prende il posto di Roberto Mancini (e lui prenderà il suo posto a Coverciano?) e spiega che l'ex allenatore del Galatasaray gli ha parlato di "una società organizzata e di una esperienza molto positiva". Attacchi a Balo e Rossi - Ma il cuore dell'intervento di Prandelli è quello relativo all'esperienza in Brasile. L'ex Ct passa all'attacco, e dopo aver detto in conferenza stampa, dopo l'Uruguay, che la responsabilità del fallimento del progetto tecnico era sua e sua soltanto, passa all'attacco contro i suoi giocatori. Per primo Mario Balotelli, che "ha grandi colpi ma non è un campione". Nel mirino ci finisce anche Giuseppe Rossi, lasciato a casa dall'ex Ct, definito come "la più grande delusione dal punto di vista umano. Dopo l'eliminazione dal Mondiale ho ricevuto lettere di minacce". Quindi Prandelli ribadisce che "il progetto tecnico è fallito ed era giusto farsi da parte". Sulla scelta di allenare il Galatasaray aggiunge: "Fino a dieci giorni fa ero ad un Mondiale, non ho mai pensato di poter programmare un mio futuro. Dopo il Mondiale ho ricevuto una telefonata, ho detto che non ero pronto mentalmente per pensare a una squadra, poi ho incontrato il presidente ed ho capito che è uno che vuole raggiungere i risultati". Il mister punterà forte su Sneijder, stella dell'Olanda arrivata alle semifinali mondiali ed ex idolo nerazzurro: "Abbiamo seguito le sue partite al Mondiale con interesse visto che è un giocatore che sta rispondendo bene a tutte le situazioni di personalità, corsa, resistenza. E' uno dei più importanti giocatori dell'Olanda e sarà uno dei più importanti del Galatasaray", ha concluso.

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