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Champions League, Roma travolta dal Bayern Monaco: 1-7 all'Olimpico

Giulio Bucchi
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Il Bayern Monaco demolisce con un clamoroso 7-1 la Roma e cancella in una notte i sogni di ripresa del calcio italiano. In Europa siamo ancora lontanissimi dai migliori. In un Olimpico strapieno (70mila spettatori) basta mezz'ora ai bavaresi allenati da Pep Guardiola per far tornare con i piedi sulla terra la banda di Rudi Garcia, entusiasmante in patria e convincente in Champions League nei primi due turni. Ma Robben e compagni non sono né il Cska Mosca né il Manchester City (che non a caso si è fatto rimontare sul 2-2 in Russia, a sorpresa) e lo si capisce subito: è l'olandese volante a segnare all'8' con un tiro dei suoi, mancino a giro appena dentro l'area. Da qui inizia il massacrato, uno spettacolo a metà tra una lotta tra gladiatori (con la Roma nella parte scomoda della vittima sacrificale) e un dejà-vu di quell'infausto 1-7 subìto dai giallorossi in casa del Manchester United nel 2007. Anche se la mente non può tornare al Maracanazo di quest'estate e all'umiliante 7-1 della Germania al Brasile. La lezione dei fenomeni - Semplicemente, c'è una squadra di fenomeni implacabili di fronte a una di ragazzini spauriti, e anche capitan Totti non può che assistere inerme. Al 23' Gotze si libera magicamente al limite, scambia con Muller, tacco di ritorno e tiro che s'infila sul primo palo. Roma suonata, Bayern senza pietà e al 25' Bernat sfonda sulla sinistra, cross al centro e zuccata in volo del bomber Lewandowski. Che bambola, e che botta di Robben che fa 4-0 al 30' piegando le mani a un sorpreso De Sanctis. Lo stadio è ammutolito, i giocatori di Garcia litigano tra loro, increduli. Ma il primo tempo di passione non è ancora finito: Manolas entra in scivolata in area e tocca con la mano il pallone giocato da Alaba, rigore (generoso) trasformato dal solito, totale Muller per il 5-0. Bayern senza pietà - L'inizio di ripresa serve solo a dimostrare che la Roma ha almeno cuore: il Bayern si accontenta di amministrare, non infierisce e Gervinho e Florenzi sfiorano in tre occasioni il gol (prima palo, poi doppio straordinario Neuer), prima che lo stesso Gervinho segni l'1-5 dell'onore, in contropiede. Stuzzicati, i campioni di Germania ci tengono e mettere in chiaro le cose. Guardiola toglie Lewandowski e Gotze e manda in campo Ribery e Shaqiri, due che in Serie A sarebbero stelle indiscusse ma che nel Bayern sono costretti a fare spesso panchina. Risultato: usano De Sanctis per prendersi rivincite personali, segnando rispettivamente il sesto (delizioso tocco sotto) e il settimo gol (dribbling sul portiere dopo una ribattuta impacciata dello stesso). Qualificazione alla portata - La situazione nel girone E è ancora più che buona, con il Bayern virtualmente qualificato agli ottavi con 9 punti, la Roma a 4, il City a 2 (e dovrà giocare all'Olimpico nell'ultimo turno) e il Cska a 1. La qualificazione, insomma, è tutta da giocare, ma chi sperava in un confronto alla pari con i maestri tedeschi è pregato di ripassare. Si spera senza dover attendere l'anno prossimo.    di Claudio Brigliadori @piadinamilanese

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