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Ferrari, Valentino Rossi e Ducati: Rosso di sera, bel tempo si spera

Giulio Bucchi
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Rosso di sera, bel tempo si spera. Finisce così il fine settimana da leoni dei motori italiani: in rosso. Qualcosa che è più di un colore, ma una marchio identificativo, un certificato di qualità, un simbolo di eccellenza. Dal sabato alla domenica, dalle qualifiche alla gara, è un alternarsi di esultanze e apprensioni, perché nonostante la solidità mostrata in pista permane la paura di una realtà capace di oltrepassare il sogno. Sebastian Vettel su una rossa, Valentino Rossi davanti a due rosse sono la chiusura di un cerchio perfetto esclusivamente italiano, che proprio nel nome e nella veste ritrova l'orgoglio e la passione di cui è fatta spesso poca mostra. Si intravedono buoni progetti, basi di sostanza, per cui il felice trionfo tricolore, con l'apoteosi del podio monopolizzato in MotoGp, non pare un semplice fuoco di paglia. E' solo l'inizio, per le due ruote addirittura l'esordio, e sbilanciarsi eccessivamente è controproducente, anche per la presenza di una nutrita e forte concorrenza. Tuttavia, l'immaginazione ha già subito il primo sorpasso e con la mente alla tradizione del cavallino, alle meraviglie tecnologiche di cui è stata capace Borgo Panigale, a un eterno ragazzino dalle infinite sorprese nulla è più scontato, tutto è in gioco. Si ritorna così al punto di prima, a una speranza di ritrovato protagonismo e concrete ambizioni di competitività. Ancora una volta: Rosso di sera, bel tempo si spera. di Giulia Volponi  

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