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"Codice rosso - Lo stato del calcio": su Sky Sport1 il nuovo programma di Gianluca Vialli e Fabio Caressa

Andrea Tempestini
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“Ci vuole un'impresa”. Gianluca Vialli non ha dubbi e mette in guardia tifosi e critici sulla partita della Juventus di questa sera, in cui “niente è scontato”: “Forse all'andata ha giocato meglio il Monaco – afferma l'ex attaccante bianconero - . Sarà più complicato che a Dortmund. Il Monaco ha giocatori giovani, che hanno gamba e sanno che basta un gol, che può arrivare in qualsiasi momento”. Vialli però non dimentica i fattori a favore dei bianconeri, a partire dallo stadio francese, in cui ha giocato e dove “metà dei tifosi saranno juventini e sarà un po' come giocare in casa”. Il commentatore di Sky esalta la forza di Bayern e Barcellona, “le vere favorite di questa Champions”, ma ricorda l'eccezionale stagione della Juventus e i grandi meriti di Massimiliano Allegri: “È una garanzia, un allenatore intelligente, capace di gestire diverse situazioni, grazie al suo rapporto splendido con società e tifosi. La sua più grande capacità è stata quella di aver toccato le corde giuste per fornire alla squadra gli stimoli necessari dopo tre anni di successi”. E se lo scudetto è ormai una pratica conclusa, Vialli ha le idee chiare anche sulla lotta al secondo posto: “La Lazio è quella che fino ad oggi ha fatto vedere le cose migliori, con più continuità. Roma, Napoli Fiorentina hanno vissuto di fasi, dimostrando grande fragilità psicologica”. I meriti dei biancocelesti sono da dividere, tra lo straordinario lavoro di Pioli e le idee azzeccate di Lotito: “A volte si fa fatica a fare complimenti a Lotito, ma in questo caso ha costruito una realtà davvero importante”. E in attesa dei verdetti del campo, Vialli insieme a Caressa si prepara al debutto della nuova stagione di Codice rosso – Lo stato del calcio, quattro episodi di approfondimento di temi “caldi” calcistici, in partenza sabato 25 aprile alle 23.30 su Sky Sport1. La prima puntata sarà dedicata alla rivoluzione dei Big Data, che dimostra, come afferma Fabio Caressa, ideatore del programma, che “il luogo comune secondo cui la palla è rotonda va superato”. A seguire gli approfondimenti dedicati al rapporto tra sport e immigrazione, al mito dei calciatori come sex symbol e al tema dell'omosessualità nel calcio. Il tutto condito da centinaia di interviste illustri, da Wenger a Thuram, per “scavare a fondo” e proporre un cambiamento “necessario e inevitabile”.

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