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MotoGp, l'agguato di Jorge Lorenzo a Valentino Rossi: ricorso al Tas respinto, ma c'è il giallo sulla sua relazione

Giulio Bucchi
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Il ricorso di Jorge Lorenzo al Tas è stato respinto, ma potrebbe non essere una buona notizia per Valentino Rossi. Tra oggi e domani dal Tribunale dello Sport di Losanna dovrebbe arrivare la sentenza sull'arbitrato richiesto dal pilota italiano della Yamaha contro la penalizzazione inflittagli in vista del decisivo Gp di Valencia di domenica prossima, quando si giocherà il Mondiale di MotoGp partendo dall'ultimo posto per il pasticcio con Marc Marquez a Sepang. Lorenzo, che lo insegue in classifica a -7 punti e che ha l'opportunità di superare il Dottore davanti ai propri tifosi, ha provato lo sgambetto ricorrendo a sua volta al Tas. Richiesta respinta, si diceva, ma c'è qualcosa di più.  Lorenzo "amico della Corte" - Come spiega la Gazzetta dello Sport, lo spagnolo della Yamaha si è presentato come "amicus curiae", cavillo giuridico che concede a chi non è parte in causa di offrire volontariamente informazioni alla Corte su un aspetto della legge o su alcune parti del caso, per aiutare i giudici a decidere. Per questo, dunque, il Tas ha accolto la relazione inviata da Lorenzo e dal suo staff "come parte del fascicolo sul caso". Tradotto: la Corte leggerà le accuse si Lorenzo a Rossi, mosse, spiegano dal clan dello spagnolo, "per obbligo morale". In quelle carte potrebbero esserci anche i dati della Honda che dimostrerebbero come Renzi in  Malesia abbia effettivamente scalciato Marquez facendolo finire fuori pista.  Ipotesi "sconto" - Secondo indiscrezioni, oggi andrà in scena il dibattimento. Entro stasera, ma più probabilmente entro giovedì pomeriggio, arriverà la sentenza. Tutto può accadere, dalla conferma della penalizzazione a uno "sconto" che permetterebbe a Rossi di non partire ultimo nel momento decisivo di un Mondiale mai così combattuto e avvelenato, in pista ma soprattutto fuori.

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