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MotoGp, Honda contro Valentino Rossi: "Anche colpa sua". Marquez: "Perché non ho superato Lorenzo"

Giulio Bucchi
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"Una mancanza di rispetto dire che ho aiutato Lorenzo". Marc Marquez risponde così alle accuse di Valentino Rossi, che dopo il Gp di Valencia che ha visto Jorge Lorenzo vincere il Mondiale MotoGp anche grazie alla poca aggressività del connazionale aveva attaccato senza mezzi termini il pilota Honda: "È stato imbarazzante, una cosa mai vista e una brutta figura per lo sport". Marquez: "Perché non ho superato Lorenzo" - "Nei primi 15 giri sono andato al limite, a 10 dalla fine ho pensato che ce la saremmo giocata con Jorge ma quando mi ha raggiunto Dani (Daniel Pedrosa, ndr) abbiamo perso un po di tempo, ho provato ad attaccare all'ultima curva ma era troppo lontano", ha spiegato Marquez, protagonista del contestatissimo scontro con Rossi a Sepang che ha portato alla penalizzazione del pilota pesarese. "Jorge e Valentino - prosegue - hanno fatto un ottimo mondiale, Lorenzo era molto veloce e Valentino molto costante, se lo meritavano entrambi. Le polemiche? Cerco di dare sempre il 100%, in Malesia è successo quello che è successo. Per un pilota dire che aiuta un altro e lavora per un altro è una mancanza di rispetto". Di sicuro, però, anche a Valencia c'è chi lo ha accusato di non aver voluto aggredire fino in fondo il primo posto di Lorenzo, sebbene il suo passo fosse pari se non superiore a quello del maiorchino.  Suppo: "Colpa anche di Rossi" - Rossi ha anche contestato l'atteggiamento della Honda, che a suo dire avrebbe dovuto "obbligare" Marquez a provare a vincere contro la Yamaha di Lorenzo.  Dal muretto Honda, però, il team principal Livio Suppo difende a spada tratta il suo pilota: "Marc era talmente incavolato che mi ha detto: Adesso mi romperanno le palle. Non è stupido, so che in Italia non ci crede nessuno, ma voleva stare davanti a Lorenzo, voleva provarci all'ultimo giro solo che con Pedrosa si sono disturbati a vicenda perché sono pur sempre avversari". "Ci dispiace che ci siano queste dietrologie - commenta ai microfoni di Sky Sport Suppo -, su 18 gare abbiamo portato via punti sia all'uno che all'altro senza fare distinzioni ma il clima che si è creato, non lo abbiamo creato noi. Abbiamo fatto il massimo ma era difficile stare sereni in questo clima. Potenzialmente, tra l'altro, Marquez e Pedrosa era i migliori alleati di Valentino ma oggi Jorge è stato più forte". Poi, tornando a Sepang, l'affondo contro Rossi: "Le traiettorie cattive le facevano in due, erano in due che non volevano mollare la posizione".

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