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Riparte la serie A, il campionato spiegato da Libero: occhio ai cinque punti fondamentali

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Giovanni Ruggiero
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Per capire la nuova Serie A è necessario buttare l' occhio oltre il pronostico, che vede favorita la Juventus, e posarlo sulla concorrenza, senz' altro più vicina alla vetta. Il bello è che le grandi rivali si presentano migliori in modi diversi: il Napoli punta sulla consapevolezza, Milan e Inter sull' ambizione, la Roma su un spirito alleggerito dall' addio di Totti. E aggiungiamo la Lazio, una squadra che trova il suo posto prima delle altre. Tutti tranne i tifosi bianconeri brindano alla nascita di una A più equilibrata. Non ci sarà un solo scontro diretto, ma risulterà decisiva la loro somma, conterà il peso dei punti guadagnati sul corpo di una rivale, perché serviranno complessivamente meno punti per vincere il titolo, 86-87, tanti quanti ottenuti da Napoli e Roma l' anno scorso. La Juve vinse di "appena" 4 lunghezze: quest' anno è possibile che debba duellare corpo a corpo con una o più rivali, e da anni non è abituata a giocarsi lo Scudetto all' ultima giornata. Dunque la sfida della Signora è trovare un altro modo per vincere e molto dipenderà dallo spirito dei suoi campioni: è presto per capire se siano davvero sazi. Le altre, invece, hanno terminato l' estate con più sorrisi che smorfie. DE LAURENTIIS Sarà il Napoli la prima rivale della Signora e a sua volta la squadra di Sarri avrà come principale rivale se stessa. Dovrà compiersi di fronte ad un Paese che ne annuncia per suo conto le ambizioni. Le migliori fortune dipenderanno da Sarri: la sua creatura non può essere migliore di così, dunque dovrà colmare lui la differenza con la Juve affinando la dialettica, pensando alla comunicazione come arma e non come scudo. Coinvolga la maggioranza neutrale che simpatizza per il suo affascinante Napoli. È una missione a cui partecipa anche De Laurentiis: meno parole, meno nemici. IL PIONIERE Leonardo Bonucci è come Marianne ne "La Libertà che guida il popolo", famoso dipinto di Eugène Delacroix. È il nuovo simbolo delle squadre in lotta contro il dominio juventino. Da solo ha spostato i pesi sulla bilancia del campionato, perché ha "obbligato" la Juve a cedere uno dei suoi migliori giocatori in Italia, ad una potenziale rivale. Ha invertito l' inerzia del mercato interno. Così le altre squadre hanno cambiato lo spirito: non più sconfitte in partenza. Questo genera anche un paradosso che gioverà alla Juve: avrà un campionato più allenante per la Champions. IL CENTRO CHE SALE Si è cementato un gruppo di squadre di medio-alta classifica, tra chi è salito (Atalanta), chi si è stabilizzato (Torino) e chi è sceso (Fiorentina) che vorrà arrampicarsi ai piani alti, sfruttando il flop di una grande. La sorpresa uscirà da questo lotto: su tutte può essere il Torino rinvigorito dallo spirito del Filadelfia, che ha mantenuto in rosa Belotti e allargato le risorse attorno a lui. Ma occhio anche alla Samp e all' Udinese: la prima è a misura di Giampaolo, la seconda ha una flotta di giovani in ascesa silenziosa. PICCOLE SENZA VIP Nessuna poesia nei piani bassi, solo l' idea di salvarsi con lo spirito operaio che ha portato il Crotone all' impresa l' anno scorso. Non esistono più i Baggio nel Brescia, i Signori al Bologna, le piccole ormai schivano questi ingaggi affascinanti e pericolosi. L' unica è stata il Verona con Cerci e Cassano: ha raddoppiato la posta, e ha subito perso metà scommessa. Rimane solo Cerci, e forse Borriello se andrà alla Spal, ma intorno è un arido deserto. GLI ITALIANI La speranza di tutti è che sia l' anno dei talenti italiani, da Chiesa a Belotti, passando per Insigne e Gagliardini, fino a Bernardeschi e Conti: la gioventù nostrana è ben distribuita e dovrà fare il salto di qualità in vista del Mondiale. E a proposito di italianità, era dalla stagione 2007/08 che le grandi non partivano tutte con un tecnico italiano in panchina. È quindi tornata la fiducia nella mano artigiana dei nostri tecnici, ci stiamo in qualche modo riappropriando del nostro calcio. E della nostra storia. Prima di cominciare, è un' ottima notizia. di Claudio Savelli

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