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Alex Schwazer, il caso si riapre: dalla Germania arriva la provetta B, ora analisi del Ris

Giovanni Ruggiero
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Si riaccende la speranza per il marciatore Alex Schwazer, almeno di ottenere giustizia dopo i torti subiti dagli organi disciplinari olimpici in occasione degli ultimi Giochi di Rio. Il laboratorio dei Ris dei carabinieri di Parma potrà analizzare una parte della provetta B delle urine del marciatore. La provetta contiene il materiale risultato positivo al doping dopo il controllo del 1 gennaio 2016. La notizia arriva dall'agenzia Agi, raccolte da fonti vicine a Schwazer, squalificato per recidiva al dopingo fino al 2024. L'arrivo della provetta nel laboratorio italiano arriva dopo la decisione della Corte d'appello di Colonia, che ha accolto il ricorso dei legali dell'atleta italiano. Ora potranno essere analizzate per la comparazione del Dna sia 10 millimetri della provetta A, che complessivamente ne contiene 20, che 6 della provetta B, che in tutto ne ha 12. La provetta B è quella rimasta sigillata, arrivata in Italia però senza i tappi che ne contrassegnano le lettere.

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