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Carlo Tavecchio, le dimissioni un caso politico: tutti contro tutti in Forza Italia

Sara Ghisoni
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Carlo Tavecchio e le polemiche che lo hanno travolto diventano un caso politico. E non solo per le ingerenze di Luca Lotti, ministro dello Sport, ma anche perché in Forza Italia, sul tema, ci si scontra. Le opinioni sul tema sono infatti le più disparate, spesso in contraddizione tra loro. Ospite della trasmissione Porta a Porta, Silvio Berlusconi, il leader, afferma: “E' stato eletto democraticamente. Lasciamo a lui decidere cosa fare”. Insomma, non lo si forzi alle dimissioni.  Poi, a gamba tesa nella discussione, è entrata la deputata Daniela Santanché, che afferma: “Carlo Tavecchio è diventato il capro espiatorio verso cui scaricare tutte le colpe di un sistema calcistico e sportivo fallito e collassato da tempo. Non brilla certo per simpatia e raffinatezza – continua la pitonessa - ma con ciò sappiamo che deve essere eliminato perché scomodo e politicamente scorretto, perché ha agito senza badare alle ingerenze politiche di Lotti e Renzi, perché è un uomo più libero di altri ed è comunque lontano dai cliché della sinistra radical chic”. Una terza posizione, poi, è quella di Amedeo Laboccetta, altro deputato azzurro, che si schiera pubblicamente a favore delle dimissioni di Tavecchio andando contro gli esponenti del suo stesso partito: “Il fallimento della presidenza Tavecchio è sotto gli occhi di tutti. Non serve riunire consigli o convocare organismi o commissioni, le dimissioni sono la logica conseguenza di un insuccesso epocale che getta discredito su un intero movimento sportivo. Tavecchio la smetta di provare a rimanere in sella arroccandosi su posizioni burocratiche e anacronistiche. È una questione di dignità personale che deve prescindere dalle posizioni che le varie componenti federali hanno assunto o assumeranno in relazione alla permanenza o meno del presidente al timone della nave mandata a cozzare contro gli scogli”. La conclusione di Laboccetta non lascia spazio a dubbi di alcun genere, criticando fin dalle origini la scelta di Tavecchio come presidente: “L'esclusione della Nazionale da Russia 2018 è solo l'ultimo, purtroppo il più doloroso, di una serie di episodi che hanno visto protagonista Tavecchio sulla cui inadeguatezza a ricoprire l'incarico di vertice della FIGC già si erano espressi in tanti sin dal momento della sua elezione". È grande insomma la confusione sotto all'azzurro cielo politico...

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