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Milan, le voci sull'inchiesta allontanano gli investitori: Uefa in allarme, il club può restare fuori dalle coppe europee

Benedetta Vitetta
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Se mai ce ne fosse stato bisogno dopo le notizie degli ultimi mesi, per il Milan è ormai allarme rosso. E su più fronti. Non tanto per le tre segnalazioni di operazioni sospette da parte della Finanza in Procura che hanno fatto subito parlare di "inchiesta sulla cessione del Milan", giusto per andare a colpire Silvio Berlusconi in campagna elettorale. Più che altro, come sottolinea Repubblica, preoccupano gli scarsi introiti in Cina. E, vista la situazione, gli investitori iniziano a ritirarsi: su questo, però, le voci sull'inchiesta, pesano, eccome. Restano alla finestra in attesa di capire come si evolverà la situazione. Nel frattempo, si fa sentire anche la Uefa che chiede ai rossoneri garanzie. "Oggi, in un delicato cda" prosegue l'articolo, "per l'ad Fassone sarà difficile eludere due temi scabrosi, riconducibili alla liquidità finanziaria di Li: l'ultimo aumento di capitale di 16 miliioni su 60 e il rifinanziamento del debito di 303 milioni con il fondo Usa Elliott (183 della rossoneri Lux di Li e 120 del Milan società), in scadenza a ottobre. Rinviare tutto è l'obiettivo di Fassone". Leggi anche: Milan, allarme rosso: senza mezzo miliardo di euro... Il quotidiano fa inoltre notare quanto sia complicato il ruolo di Fassone che "prova a districarsi tra due opposte esigenze: prendere tempo, per dare ossigeno a Li e trovare in fretta chi rifinanzi il debito con Elliott".  Del resto, il rifinanziamento è decisivo per la Uefa, che dopo la bocciatura del voluntary agreement a dicembre, dovuta proprio all'assenza di garanzie sul rifinanziamento e sul patrimonio di Li, a fine marzo farà nuove verifiche. "Il Milan ha fornito rassicurazioni a Nyon" conclude Repubblica, "ma l'Uefa chiede che il rifinanziamento venga ratificato almeno 6 mesi prima della scadenza del debito con Elliott: intende arrivare a fine aprile all'accordo sul settlement, il patteggiamento delle sanzioni sportive per il mancato rispetto del fair-play finanziario". Nel caso in cui il settlement fallisse, il Milan correrebbe il peggiore dei rischi: l'esclusione dalle coppe, anche nel caso in cui si qualificasse. Con drammatiche conseguenze per i conti del club, per il quale la qualificazione in Europa sarebbe una manna da cielo (e, oggi come oggi e classifica alla mano, neppure così lontana). Si capisce come, in un contesto così delicato, le voci - smentite - che escono dalla procura non possono far altro che complicare la situazione, tratteggiando uno scenario da incubo per i rossoneri e i suoi tifosi.

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