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Mauro Icardi, tutti gli indizi che fanno tremare gli interisti: lo strappo

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Giovanni Ruggiero
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Quanti indizi servano per fare una prova, nel calcio non si può mai dire. Capire a che punto di una storia lunga 5 anni, l' Inter abbia iniziato a meditare sulla cessione di Mauro Icardi, sarebbe altrettanto azzardato. Ma assumendo che, in un momento storico difficile in ambito di restrizioni economiche, ma altrettanto propizio per un club che sceglie di cedere il proprio top player (vedi Coutinho e Neymar), l' Inter stia pensando di vendere il suo capitano, dedurne i motivi è decisamente più semplice. Ed è proprio in quest' ottica che gli indizi di cui sopra tornano preziosi: Icardi ha una clausola di 110 milioni (pagabile dall' 1 al 15 luglio e valida solo all' estero) e c' è chi è disposto a spenderli (Real in primis). Tuttavia, coi tempi di trasferimenti folli che corrono, l' Inter intende cautelarsi, alzando o raddoppiando la cifra di rescissione dell' argentino. L' obiettivo è chiaro: vendere al miglior offerente Maurito. Che, via social, lancia misteriosi segnali: a partire dai pallini nerazzurri scomparsi dal suo profilo Instagram, passando per le ultime foto pubblicate in bianco e nero. Nell' ultima foto su Instagram addirittura la didascalia «ognuno è artefice del proprio destino». Una massima mai così sibillina, soprattutto perché sul suo futuro è più che mai decisiva la volontà dell' Inter. Leggi anche: Icardi, tutto nudo in vacanza alle Maldive: la foto scandalosa di Wanda Nara Se infatti l' attaccante, dalla controversa autobiografia del 2016 (a cui è seguito il rinnovo fino al 2021), ripete che per lui c' è solo l' Inter, è discutibile fino a che punto sia reciproca l' intenzione di proseguire insieme. Le ultime uscite di Icardi non sono piaciute al club: né la sovraesposizione sui social (con selfie e foto hot), né le recenti dichiarazioni della moglie agente Wanda che, a più riprese, ha fatto ricorso alla vaga espressione «Mauro vuole l' Inter a vita, ma dipende dalla società». A voler essere maliziosi, è così traducibile: se il club saprà assecondare le ambizioni tecniche (qualificazione in Champions) ed economiche del giocatore (ingaggio di almeno 7,5 milioni contro i 4,5 attuali), quest' ultimo sarà felice di restarvi, altrimenti ognuno andrà per la sua strada. Il solito gioco delle parti, insomma. È per tali ragioni che dentro la società si sono alzati venti contrari alla permanenza del capitano. Vendere Icardi alle proprie condizioni, quindi per una cifra superiore a 110 milioni, permetterebbe all' Inter di rientrare nei parametri del fair play finanziario e contestualmente rinforzare l' organico. L' incontro tra le parti si farà a fine mercato. E il raggiungimento di un accordo, paradossalmente, potrebbe significare addio. «Non dico né sì né no», è stata la risposta di Wanda sul presunto interesse del Real per il suo assistito, a dicembre. Più categorica la smentita dell' entourage di Icardi quando, la scorsa settimana, i media inglesi e spagnoli hanno fatto sapere di presunte visite mediche per i blancos (a Madrid o a Milano) già effettuate dal giocatore prima di partire per le Maldive («è una fake news»). Non prove, ma altri indizi. Come la bomba rimbalzata dal Portogallo di un addio di Ronaldo al Real a fine stagione, apertura indiretta all' acquisto di Icardi da parte di Perez. Su Mauro, però, non ci sarebbe solo Real. Anche Chelsea, Psg e Bayern monitorano la situazione. E chissà che la cessione di Icardi non inneschi un effetto domino, restituendo all' Inter un altro grande puntero (Cavani il nome più suggestivo). Domenica, al Meazza, arriva la Roma e per Mauro (96 gol con l' Inter, 18 quest' anno) sarà la prima occasione di centrare quota 100 gol in nerazzurro. Sarebbe l' ennesimo record infranto, almeno in quello è ancora artefice del suo destino. Ma potrebbe essere l' ultimo. di Alberto Neglia

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