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Cesare Prandelli esonerato dall'Al Nasr di Dubai

Andrea Tempestini
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A stupire non è il fallimento di Cesare Prandelli con l'Al Nasr di Dubai: l'esonero è maturato dopo l'eliminazione ai rigori agli ottavi della Presidents Cup, con la squadra che stentava anche in campionato (quarta). Sorprende, piuttosto, la prospettiva, confermata dall'intermediario Stefano Antonelli, che in serbo per il tecnico ci sia una nuova avventura in Europa. E la meta italiana non è esclusa, sebbene da noi Cesare non abbia lasciato un super ricordo: il suo mandato da ct è culminato con l'eliminazione ai gironi al Mondiale 2014, prima la finale persa con la Spagna (4-0) a Euro 2012. Eppure c'è stato qualcuno vicino a rimpatriarlo (la Lazio), nell'estate 2016. Leggi anche: Prandelli, una profezia da scudetto: "Ecco chi vince" Il flop con l'Al Nasr segue, cronologicamente, quelli con il Galatasaray nel 2014 (esonero) e con il Valencia nel 2016 (dimissioni). I fasti della Fiorentina, così come l'approdo alla Roma nel 2004 (incarico mai iniziato per stare vicino alla moglie malata), sono lontani. E ci si chiede quali colpe stia espiando Prandelli, visto che nel calcio non vince più. O quale privilegio gli appartenga se, premesso ciò, nel calcio che conta c'è ancora spazio per lui. di Alberto Neglia

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