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Maurizio Sarri contro Massimiliano Allegri, Fabrizio Biasin: perché lo scontro sarà indimenticabile

Andrea Tempestini
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La differenza tra Napoli e Juventus (in rigoroso ordine di classifica) non c'è, nel senso che una vince e quell'altra pure. La differenza tra le due regine della serie A è tutta in quel punto che, però, con uno scontro diretto ancora da giocare marca un solco troppo piccolo per essere anche lontanamente definitivo. La differenza tra Napoli e Juventus è che, per questioni di coppe e calendari, la Juve gioca prima e sorpassa virtualmente i suoi avversari che a loro volta vengono puntualmente risorpassati. Succede ogni sette giorni sette. Questa cosa dà parecchio fastidio a Sarri, ma in ottica “chi vincerà lo scudetto” conta come la borsa-frigo in Alaska. La differenza tra le due regine sta nell'atteggiamento del Napoli che fa di tutto per uscire dall'Europa (e potete scommetterci, ci riuscirà) e della Juve che fa tutto il possibile per restarci (ma forse non ci riuscirà). La differenza è in due tecnici entrambi bravi, ma all'opposto: il primo è sempre incazzato, lo è persino oltre la logica, e forse un po' ci gioca perché se non lo fosse (incazzato) probabilmente non riuscirebbe a rendere (lui) e a far rendere (i suoi giocatori). Il secondo, invece, è “programmato”: sa cosa deve fare e come lo deve fare e se per caso inciampa lungo il cammino (vedi euro-pareggio con il Tottenham) trova sempre il modo di rendere il match successivo un'occasione di riscatto e di «non ci avete fatto niente» (semicit. sanremese). La differenza tra Napoli e Juventus la vedi nel modo di comunicare: e allora Sarri parla poco ma quasi sempre per “colpire” e invece Allegri parla sempre e quasi mai coinvolge “terzi”. (Riflessione estemporanea. Qui, signori, rischiamo di trovarci di fronte a una seconda in classifica capace di sfiorare quota 100 punti: questo scudetto rischia di far più “male a chi lo perderà” che “bene a chi lo vincerà”). La differenza tra campani e piemontesi, infine, non c'è: sono entrambi famelici Gollum alla ricerca dell'Anello, sono un duetto di Baglioni sulle note di una canzone senza fine. La sensazione, crescente, è che la prima stecca sarà quella decisiva. P.s. A tal proposito si organizzano fin da oggi preghiere collettive per il “futuro” arbitro di Juventus-Napoli del prossimo 22 aprile: “comunque vada, sarà dismesso” (altra semicit. sanremese). di Fabrizio Biasin @FBiasin

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