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Milan, fondo Elliott pronto a mettere 38 milioni di euro

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Matteo Legnani
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Il Milan (ri)trova un alleato inatteso. E proprio nel momento più delicato della stagione, quando le scadenze finanziarie si fanno pressanti e da Nyon si sente il fiato sul collo dell' Uefa che intorno al 20 aprile si esprimerà sui conti della società di via Aldo Rossi. È il fondo Elliott che nell' aprile del 2017 aveva prestato 308 milioni a Yonghong Li per acquistare il club rossonero e adesso si è "rimesso" a disposizione dell' uomo d' affari di Hong Kong. O meglio si è rimesso a disposizione della garanzia che ha sul suo finanziamento: il Milan. Cerchiamo di capire. Più passano i giorni e più sembra chiaro che Yonghong Li fa una fatica immane a onorare i suoi impegni. Ieri sono arrivati con una settimana di ritardo gli altri 3,3 milioni che hanno completato il primo aumento di capitale da 60, ma tra pochi giorni il cda "chiamerà" altri 38 milioni per la gestione del club. Di questi il 25% va versato a brevissimo. E quindi siamo al punto di partenza: entro fine marzo Li deve sborsare poco meno di 10 milioni. Ce la farà? Visti i precedenti dubitarne è lecito. In tutti questi mesi mister Li ha rispettato, quasi sempre in ritardo, le scadenze finanziarie. Ma di recente è emerso che per far fronte agli obblighi con la società rossonera ha prorogato un prestito da 7 milioni con una finanziaria di Hong Kong, pagando tassi del 24%. Insomma, mai come oggi è con il fiato corto. Ed è qui che subentra Elliott. Nessun prestito, ma solo una copertura su un suo investimento. Per il fondo Usa, infatti, il Milan è la garanzia sui 300 milioni e passa di cui sopra e se entro metà ottobre non verrà ripagato ne diventerà proprietario. L' obiettivo, quindi, è evitare che questa garanzia possa perdere valore e scongiurare che l' Uefa, visti i problemi finanziari, decida di escludere la squadra di Gattuso dalle prossime competizioni europee. Una possibilità remota che però diventerebbe reale se l' attuale patron non dovesse rispettare i termini degli aumenti di capitale. Non a caso Elliott sarebbe intervenuto anche se ieri mister Li non avesse versato i 3,3 milioni del primo aumento di capitale. E solo in caso di reale intervento poi andrebbe a rifarsi sulla Rossoneri Sport, la società lussemburghese con la quale Li controlla il Milan. Il bello è che in tutto questo bailamme, l' ad Fassone attende buone nuove da Merrill Lynch, la banca che sta lavorando sul rifinanziamento del prestito di Elliott. Sulla cartolarizzazione (da 300 milioni e passa) a copertura del debito che grava sull' Ac Milan c' è fiducia, il problema, ancora una volta, è che nessuno si fida a subentrare nei 180 milioni che il fondo di Paul Singer ha dato a Li. Qui l' unica soluzione sarebbe individuare un soggetto disposto a mettere della liquidità nella Rossoneri Sport. Ma nessuno pare disposto a investire 60-70 milioni per fare il socio di minoranza del misterioso uomo d' affari di Hong Kong. di Tobia De Stefano

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