Cerca
Logo
Cerca
+

Milan sull'orlo del baratro, fallisce la società di Li: l'unica via per salvarsi è...

Giovanni Ruggiero
  • a
  • a
  • a

Il tribunale del popolo di Shenzhen ha mandato in soffitta la gestione del Milan di mister Yonghong Li, condannato per il dissesto del suo fondo Jie Ande, sulla quale, come riporta il Corriere della sera, pendeva una richiesta di liquidazione per bancarotta da parte della Banca di Canton. Il tribunale ha nominato quindi un commissario che curerà l'ex cassaforte di Li, compreso il Milan di cui l'ex magnate cinese è proprietario e presidente. Era stata la Jie Ande di fatto ad acquistare il Milan dalla Fininvest meno di un anno fa per 740 milioni, anche se già all'epoca Li non aveva la liquidità. Il commissariamento, aggiunge il Corriere, non avrà effetti diretti sul club di via Rossi, ma indiretti non pochi. Entro il 30 giugno dovrà esser chiuso il bilancio e garantire continuità alla società. Leggi anche: Milan a corto di ossigeno (in banca): arriva l'aiuto del fondo Elliot Ad oggi il Milan ha debiti per 300 milioni di euro con il fondo americano Elliot, debiti che saranno rifinanziati dallo stesso fondo, disponibile a prestare altri 40 milioni indispensabili per poter solo sperare di affrontare le coppe europee. Non un atto di generosità da parte di Elliot, ma opportunità visto che eventuali sanzioni da parte della Uefa peserebbero sul valore generale del club. Di questo passo il fondo Elliot potrebbe presto diventare il reale proprietario del club rossonero, che a breve potrebbe tornare sul mercato in cerca di un acquirente. I guai per mister Li sarebbero cominciati quando non è riuscito a saldare un debito scaduto di pochi milioni con una finanziaria di Cayman, che ha anche in pegno una holding del Milan alle Isole Vergini. Li aveva ottenuto la proroga del finanziamento, facendosi garantire dalla moglie, in cambio di un interesse del 24%. I dubbi sull'inaffidabilità finanziaria di mister Li si allungano quindi sull'operazione Milan, sulla quale il commissario nominato da Pechino dovrà fare chiarezza, assieme alle informazioni finora note sul presunto patrimonio di Li, tra miniere e altre proprietà ancora tutte da individuare.

Dai blog