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Cristiano Ronaldo, la bomba dopo la Champions League: "È stato bello", verso l'addio al Real Madrid

Giulio Bucchi
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"È stato molto bello giocare con il Real Madrid". Con questa frase Cristiano Ronaldo ha guastato, a caldo, la festa per la terza Champions League di fila conquistata dai blancos. Da Kiev, pochi minuti dopo il 3-1 al Liverpool, il 33enne fenomeno portoghese 3 volte Pallone d'Oro, in Spagna dal 2009, ha voluto aprire la sua guerra personale con il presidente Florentino Perez. In ballo, oltre alla sensazione di un leggendario ciclo personale ormai al tramonto per mancanza di stimoli, anche una questione di orgoglio: Ronaldo è convinto di essere il migliore al mondo, più forte dei più giovani Messi e Neymar, ma la società non vuole garantirgli un rinnovo contrattuale adeguato (attualmente percepisce la "miseria" di 21 milioni di euro). Anzi, Perez starebbe pensando di investire i soldi negati a Cristiano per portare a Madrid l'ex Barça Neymar. Un affronto, per il portoghese che è così a un passo dall'addio. Poche le destinazioni in grado di soddisfarlo: Psg (al posto dello stesso o' Ney), Manchester United (ritorno suggestivo) o Cina, alla ricerca di un ultimo contratto da record.

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