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Mondiali, il coreano Son piange disperato dopo la sconfitta col Messico. Motivo: fine atroce in patria

Giulio Bucchi
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Un pianto disperato: Son Heung-min, attaccante della Corea del Sud, distrutto al rientro negli spogliatoi dopo la sconfitta 2-1 contro il Messico, rischia di diventare la copertina di questo Mondiale di Russia, ma per motivi extra-sportivi. Il "Messi d'Asia", stella del Tottenham e della sua Nazionale, sa che con la seconda sconfitta su due gare (e la terza, contro la Germania, non promette nulla di buono) condanna di fatto la Corea del Sud alla eliminazione al primo turno. Un disastro che per lui si potrebbe tradurre in un brusco stop alla sua carriera: secondo il regolamento nazionale, infatti, i cittadini sotto i 28 anni sono obbligati al servizio militare per 21 mesi, a meno di "risultati sportivi prestigiosi per il Paese" che fin qui lui ha sempre mancato (nel 2014 la Corea del Sud ha vinto la Coppa d'Asia, ma il Tottenham non lasciò partire l'attaccante). La prospettiva immediata, se la trattativa tra giocatore e club da un lato e Stato dall'altro, è che Son finisca a giocare per la squadra dell'esercito, lo Sangjue Sangmu, un anno e mezzo con uno stipendio da 1.200 euro l'anno (100 euro al mese contro i 360mila al mese guadagnati in Inghilterra). Lacrime comprensibilissime.

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