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Russia 2018, perché gli arbitri non sono all'altezza di questo mondiale

Davide Locano
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Noi che l'abbiamo imparato sulla nostra pelle, avremmo potuto spiegarlo alle altre nazionali. Solo che per farlo avremmo dovuto esserci in Russia: pazienza. Insomma, se ne stanno accorgendo tutti: nemmeno il Var cancella gli errori arbitrali. E relative polemiche. Soprattutto se i fischietti non sembrano all'altezza del compito. Sul banco degli imputati finisce il polacco Marciniak, che non scendeva in campo in una partita internazionale dai disastri di Tottenham-Juve. Ebbene gli hanno assegnato Germania-Svezia e ha combinato il più grosso pastrocchio di questo Mondiale. Primi minuti di gioco, Berg lanciato a rete viene steso a Boateng: sarebbe rigore e rosso, ma l'arbitro sorvola. E lo stesso fa la moviola, con quel grande mistero che resta il silent check: l'errore era più che evidente. ESPULSIONE TARDIVA E forse giocando il grosso della partita in dieci, i tedeschi non avrebbero avuto le energie per completare la rimonta al 95', come è poi avvenuto. Nel secondo tempo Boateng è stato espulso davvero per doppia ammonizione, e la seconda stavolta con l'aiuto del Var. Peccato che non sia previsto l'intervento degli assistenti video in questi casi. Leggi anche: Shaqiri e Xhaka, l'Aquila può costare carissima: caos a Russia 2018 La tempesta arbitrale, però, sembra appena cominciata. A infuriarsi è anche la Serbia, sconfitta dalla Svizzera con la direzione del tedesco Felix Brych: «Numerosi rapporti dei media mondiali, e in particolare i filmati di tutte le situazioni controverse durante la partita, dimostrano il fatto che abbiamo sofferto gravi danni in questa partita», ha scritto in un comunicato la Federcalcio di Belgrado. I serbi reclamano soprattutto un rigore solare per Mitrovic, ignorato da tutti i fischetti della serata. La presa di posizione ufficiale segue le dichiarazioni post partita del ct Krstajic: «Purtroppo solo i serbi, a quanto pare, vengono condannati sulla base di una giustizia selettiva. Prima il maledetto Tribunale internazionale penale dell'Aja, oggi nel calcio il Var», le sue parole che evocano i crimini di guerra. Insomma, finora le sviste non erano mancati ma a rimediare era stato spesso il Var o la casualità degli eventi. Perché se la Francia aveva vinto all'esordio grazie a un rigore accordato in regia per un fallo su Griezmann, in un'azione molto simile contro l'Islanda, l'Argentina si era vista negare un rigore per fallo su Pavon: sarebbe stato il secondo penalty in pochi minuti, dopo quello sbagliato da Messi che ha occupato tutte le discussioni mediatiche e coperto il fattaccio. Sia per l'italiano Rocchi che per il Var, invece, il contatto in area tra Nacho e Cristiano Ronaldo era netto, ma a molti rimane la sensazione di un tuffo di Cr7 che poi con la sua tripletta ha messo tutti d'accordo. Rimanendo solo ai fenomeni di caratura mondiale, anche Neymar aveva fatto una figuraccia con una vergognosa simulazione contro il Costa Rica sullo 0-0. CONTRO IL VAR Ci era cascato solo l'arbitro Kuipers che aveva indicato il dischetto. Parliamo di un arbitro olandese e non - con tutto il rispetto - del gambiano Gassama, che in Perù-Danimarca era stato salvato dai colleghi dopo non aver visto il penalty - poi sbagliato - da Cueva. Per fortuna del fischietto orange e dell'immagine dei verdeoro, ci avevano pensato i colleghi a correggere la decisione. Neymar ha poi ringraziato Coutinho per aver sbloccato poi la partita e Douglas Costa per avergli servito l'assist del 20 che ha oscurato il suo gesto imperdonabile. I più fieri oppositori del Var, però, rimangono gli inglesi che infatti non l'adotteranno nella prossima Premier League. Se ieri i Tre Leoni hanno passeggiato su Panama, avevano fatto molta più fatica per superare la Tunisia al debutto. E proprio per colpa dell'arbitro. Il colombiano Roldan aveva regalato il pareggio dagli 11 metri agli africani per un braccio largo di Walker in area. Poco male, se avesse poi usato lo stesso metro nelle due occasioni in cui Kane era stato letteralmente affossato a pochi metri dalla porta. Alla fine l'Uragano del Tottenham ce l'aveva fatta da solo a trovare il raddoppio, Var o non Var. di Francesco Perugini

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