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Per favore non venite a parlarmi di elezioni

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I leader sono a pezzi, i partiti in coma. Ecco perché andare alle urne è sbagliato

Andrea Tempestini
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"A usare il termine apocalisse, nel riferirsi alla politica italiana di questi ultimi mesi, è dire niente. È dire poco. Proviamo a dire due o tre cose sulla natura di questo disastro. Va a pezzi l'intera mappa della storia repubblicana di questo ultimo mezzo secolo, e seppure questa storia fosse scandita tra un ante-1994 e un post-1994, tra una Prima e una Seconda Repubblica. Ebbene, dei pilastri portanti della Seconda Repubblica esistono adesso solo le rovine fumanti. Né più né meno che quella Torre modenese del Duecento che le cento e passa scosse sismiche hanno spezzato a metà. Una Torre spaccata in due ivi compreso l'orologio che la adornava, e mentre ai suoi piedi giace un ammasso di pietre sfrantumate. Quale immagine ahimé migliore a raccontare lo stato attuale della politica dei partiti della Seconda Repubblica?", scrive Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi. Il punto è che i leader sono a pezzi e i partiti in coma: in questo contesto, per favore, è meglio non parlare di elezioni. Leggi il commento di Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi, mercoledì 23 maggio 

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