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La grande farsa dei prof No TavSu 360 solo 50 sanno di trasporti

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Eliana Giusto
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Professori di spagnolo, di uccelli polari, buchi neri e ginecologia veterinaria. Tra i 360 studiosi firmatari contro la Tav, ci sono anche questi esperti. Insomma, i prof senza alcuna competenza tecnica per valutare l'impatto dell'alta velocità sono parecchi. «Solo il 14% svolge attività accademiche attinenti la realizzazione della Torino-Lione e, comunque, si tratta appena dello 0,17% del totale degli accademici italiani accreditati al ministero». A dirlo il deputato Pd Stefano Esposito e l'architetto Paolo Foietta, dirigente della Provincia di Torino e membro dell'Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione, che hanno controllato il profilo dei 360 firmatari dell'appello al premier Monti per sospendere i lavori, scoprendo che «appena 51 si occupano di tematiche inerenti la Tav e solo 28 sono professori ordinari o associati».  Tutti gli altri insegnano materie molto lontane; magari con risultati eccellenti, nessuno lo esclude. «Si va dagli uccelli polari alle interfacce cervello-computer, dai buchi neri alla paleoecologia applicata alle isole di Capo Verde, dalla didattica del cinema alla ginecologia veterinaria», scrivono nel libro «Tav sì». Dunque, una buona parte dei titolati sostenitori dei No Tav, ha la stessa competenza di un qualsiasi frequentatore di bar. 

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