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Se vincono il Pd e la sinistra siamo rovinati

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I democratici hanno la febbre da elezioni. Ma neppure con Sel, Idv e Grillo riuscirebbero a scrivere un programma

Andrea Tempestini
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"Il morbo pro-elezioni subito e comunque è contagiosissimo. Ad averne la febbre alta, a quanto sembra, è adesso il segmento più a sinistra del Pd, quello rappresentato da Stefano Fassina, il responsabile economico del partito di Pier Luigi Bersani. Nello stato maggiore del Pd Fassina non è il solo a invocare elezioni al più presto, e questo perché a suo giudizio Mario Monti non ha più una maggioranza solida che lo sostenga. Elezioni subito, invoca Fassina (subito contraddetto da Bersani), in nome di «riforme» che diano una scrollata positiva al nostro Paese. Quali siano queste «riforme», l'esperto in economia del Pd non lo indica neppure vagamente. Purché si vada a votare", spiega Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi. Il Pd ha un'alta, altissima febbre elettorale. I più estremisti tra i democratici criticano Monti e ammiccano a Vendola, Di Pietro e Grillo. Peccato però che tutti insieme non riescano a fare nemmeno uno straccio di programma: se vincono siamo rovinati. Leggi il commento integrale di Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi, mercoledì 6 giugno

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