Trovata anti-evasione

In Grecia puoi non pagarese non fanno lo scontrino

Andrea Tempestini

di Carlo Nicolato Come capita per tutto in Grecia c’è già chi è a favore, chi contro, chi è trasversale, chi lo è anche lui ma in senso opposto, chi non lo è abbastanza ma sempre un po’ più degli altri, chi prepara la rivolta, chi grida allo scandalo ecc..., ma poi alla fine non cambia niente. E anche stavolta, c’è da crederci, cambierà poco o nulla, si troverà ancora l’escamotage, la legge sarà cambiata o non verrà applicata. Per il momento però la trovata è di quelle grosse, di quelle che fanno parlare anche all’estero appunto, anche se solo di tasse e scontrini fiscali si tratta. Dalla prossima settimana pare infatti che i ristoratori, i bar, i panettieri, i macellai, insomma tutti gli esercizi commerciali, rischiano di dover rilasciare per forza l’odiato scontrino, altrimenti lavoreranno per nulla. Significa, in parole povere, che se il ristoratore non lo consegnerà insieme al conto, il cliente se ne può andare senza pagare.  Si può essere più o meno d’accordo, ma senza dubbio è questa la vera rivoluzione greca dai colonnelli in poi, e lo è veramente perché lì in Grecia, ed è provato, lo scontrino non te lo fa nessuno o quasi. Uno scarabocchio incomprensibile su un foglio di carta e via. La scorsa estate un controllo in piena stagione nelle isole Cicladi, del tipo di quelli che avvengono anche da noi nell’era Monti, ha scoperto che l’80 per cento dei ristoranti non emette regolare ricevuta. La media nazionale oscillerebbe invece tra il 50 e il 70 per cento delle attività commerciali. Una rivoluzione lo è anche però in senso assoluto, perché per la prima volta il manico del coltello passa dalle mani del negoziante o del titolare di qualsiasi altra attività remunerata, a quelle del cliente. Il caso dell’idraulico, solo per fare un esempio, è tipico: